E’ stata una giornata complessa di dialogo e “trattative”, quella di oggi all’Hotel Europa, dove circa 60 persone di etnia sinti sono in quarantena per disposizione del Governatore Musumeci, dopo la decisione del prefetto di Reggio Calabria di fare traghettare i nuclei familiari con bambini piccoli, a tutela dei minori.
Il rappresentante del Governo reggino li ha messi a disposizione dell’autorità sanitaria siciliana, e Musumeci ha scelto di “accompagnarli” alla quarantena volontaria nella struttura ricettiva di Tremestieri, dove sono sbarcati dal traghetto proveniente da Reggio, porto dove erano stati dirottati dopo l‘asserragliamento a Villa San Giovanni.
La protesta è esplosa immediatamente e non sono mancati i momenti di tensione, come quando una donna ha minacciato di buttarsi da una finestra, se le fosse stato impedito di ripartire. Una parte di loro è infatti fermamente decisa a rientrare nel campo rom di Siracusa, dove vivono e dove erano stati autorizzati al rientro con disposizione del Viminale.
Nella serata, dopo una giornata di estenuante lavoro di Questura e Prefettura, le acque sembrano essersi calmate ma per le persone in “quarantena volontaria” all’interno della struttura è difficile accettare la situazione, incomprensibile la decisione di non farli proseguire.
Il Prefetto Maria Carmela Librizzi ha assicurato che la struttura sarà seguita, e infatti nell’hotel è attivo un presidio di Polizia, col personale che si alterna 24 ore su 24. Per quello che è stato possibile verificare, tra le famiglie che si trovano attualmente nella struttura non ci sono persone sintomatiche.
Oggi a spegnere il rischio di un focolaio di proteste e disordini è stato il delicatissimo lavoro degli agenti del Questore Vito Calvino, diretti da Capo di Gabinetto Enzo Coccoli e supportati dalle Volanti, guidati da Giovanni Puglionisi.
Sono stati loro a spiegare alle tante donne e uomini che vorrebbero tornare a casa che cos’è una quarantena, perché è stata adottata la decisione di fermarli a Messina e quali sono le regole alle quali devono attenersi, in attesa che per loro venga presa una direttiva più appropriata.
Importante è stato anche il supporto della Protezione civile, che, su disposizione dell’assessore Massimo Minutoli, ha fatto la spesa per quanti sono nella struttura