La situazione in Sicilia alle prese con l’epidemia non è semplice ed il deputato messinese Franco De Domenico, nel ruolo di segretario della Commissione Sanità dell’Ars, fa una riflessione. A lui, proprio per il suo ruolo, si rivolgono rappresentanti di istituzioni pubbliche, ordini professionali, operatori economici, anziani, famiglie, disabili, operatori sanitari, farmacisti e tecnici che stanno sopportando il peso maggiore di questa battaglia contro il coronavirus.
“Si rivolgono a me – spiega De Domenico-perché non trovano ascolto nei riferimenti istituzionali preposti, e alle volte neanche io riesco a ottenere risposte. Questo è un limite che tutti insieme dobbiamo superare! Non intendo fare alcuna polemica. Nessuno pensi, però, di non essere tenuto ad ascoltare, piuttosto, ciascuno pensi a compiere fino in fondo, con il massimo rigore e trasparenza, il proprio dovere”
Il deputato messinese invita a cambiare strategia per quel che riguarda il settore sanitario se c’è qualcosa che non funziona. In particolare De Domenico indica tre punti gravi e urgenti che riguardano il nostro territorio: 1) i tamponi che si effettuano sono troppi pochi. 2) i DPI, dispositivi di protezione individuale, ed in particolare le mascherine non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno. 3) ci sono troppe persone che si continuano a spostare senza motivo.
Quanto al primo finalmente il Presidente Musumeci ha autorizzato l’estensione del tampone a tutti gli operatori sanitari, dando priorità a chi è in “prima linea”, senza, tuttavia, consentirne un utilizzo più esteso ad altri soggetti. “Comprendo il rispetto delle linee guida, il costo e lo sforzo necessario per eseguire le analisi, ma il numero dei tamponi deve essere aumentato!- prosegue- Estenderlo ai medici è stato importante, ma non basta: bisogna fare di più! Dobbiamo consentire ai lavoratori esposti al rischio contagio e a chi ha almeno un sintomo della malattia di fare il test”.
Quanto accaduto in Lombardia e Veneto deve essere d’esempio. Lo dicono gli esperti, lo stesso prof. Ricciardi, già direttore dell’ISS, gli operatori sanitari e gli altri lavoratori che hanno il diritto di non essere considerati carne da macello e di poter lavorare con maggiore serenità. E’ una richiesta dei pazienti e delle loro famiglie. “ Prendiamoci tutti la responsabilità- continua De Domenico- deroghiamo, estendiamo a tutti lavoratori e a chi ha almeno un sintomo facciamo la possibilità di eseguire il tampone e al personale sanitario, almeno con cadenza settimanale!”
L’allarme sulla carenza di dispositivi di protezione è ormai noto e la Sicilia è penalizzata nei rifornimenti dal numero dei contagi, ancora relativamente basso, ma con una curva di crescita significativa. Occorre, pertanto, trovare soluzioni alternative, e trovare soluzioni organizzative diverse. De Domenico pensa ad una linea organizzativa esclusivamente dedicata alla acquisizione e alla distribuzione dei DPI, con una articolazione su base provinciale.
Quanto, infine, all’ultimo punto: oltre a fermare tutte quelle attività che è possibile fermare senza creare disagi reali, l’idea di De Domenico è creare una piattaforma digitale nella quale, per ogni comune, seguendo il criterio della residenza o del domicilio, chi deve uscire di casa, mediante una semplice App, possa compilare e registrare preventivamente l’autocertificazione, così da permettere alle forze dell’ordine un controllo immediato.
In questo modo sarà possibile: 1) controllare il numero di spostamenti, evitando le speculazioni dei furbetti che si ostinano a far finta di non comprendere la necessità di non spostarsi da casa. 2) consentire a posteriori di tracciare i movimenti di coloro che dovessero risultare positivi 3) fornire una pluralità di informazioni utili a combattere la diffusione del contagio. 4) evitare l’enorme spreco di carta dovuto alla stampa di dichiarazioni prodotte senza che nessuno abbia la possibilità di controllarle.
De Domenico auspica un confronto al più presto e che, con il contributo di tutti, si possano rivedere le scelte da adottare con una visione strategica che non sia limitata ad una visione di breve periodo, perché l’attuale emergenza durerà non poco e continuare a navigare a vista non è più possibile.