Anche ai magistrati onorari impiegati nel settore civile della giustizia va riconosciuta l’indennità in caso di udienze telematiche. Lo chiede l’Aiga di Messina, presieduta da Ernesto Marcianò, con l’intento di evitare il caos nel settore civile, visto che la disparità di trattamento tra giudici onorari e togati sta in questo momento creando diversi problemi organizzativi con le udienze in corso.
(nella foto d’apertura: presidenza Aiga Messina)
Oggi ai giudici onorari è riconosciuta una indennità di udienza, che si incassa appunto andando in aula. Con l’emergenza coronavirus sono invece state introdotte norme che mirano a sostituire le udienze in presenza con le attività telematiche. In questo caso, però, agli onorari non tocca nulla, mentre ai togati sì. Il risultato è che le udienze con i giudici onorari si tengono per lo più in aula, con buona pace delle misure di sicurezza anti contagio.
Eppure, spiega la sigla dei Giovani Avvocati messinesi, basterebbe poco per superare questo problema, che crea non poca confusione nell’assegnazione delle trattazioni delle cause. Basterebbe, cioè, che l’indennità d’udienza venga riconosciuta agli onorari anche in caso di udienze telematiche.
In verità proprio in questi giorni il Guardasigilli è intervenuto con un’ordinanza, che però in quanto tale non rassicura gli onorari, sulle indennità. Serve invece un intervento normativo vero e proprio.
“Col coronavirus e la necessità di evitare assembramenti nelle aule e limitare le attività frontali, il Decreto Legge n.18 del 2020 ha previsto che le udienze civili che non prevedono la presenza di soggetti diversi dagli avvocati possono essere sostituiti da note scritte, trasmesse telematicamente – spiega il presidente Marcianò – il successivo DL 34, però, ha sostituito il dettato con la previsione della sostituzione dell’udienza con la trattazione telematica tout court. “
“Pertanto, nell’auspicata attesa di un pronto intervento da parte dei Ministeri competenti, circa l’emissione dei decreti attuativi e considerato che, verosimilmente, il termine del 31 ottobre 2020 sarà prorogato in ragione dell’andamento epidemiologico attuale, si evidenzia l’assoluta ed urgente necessità di riportare – nel probabile provvedimento di proroga – la situazione allo status quo ante, come prevista nell’art. 83 comma 7, lett. h) D.L. n. 18/20, originaria stesura.
Ciò consentirà da un lato di uniformare la trattazione dei procedimenti civili a prescindere dall’assegnazione a Magistrati togati piuttosto che onorari, garantendo a questi ultimi l’indennità economica di cui alla L. n. 273/89; e dall’altro garantirà, sopratutto, le condizioni di prudenza e sicurezza – necessarie a contenere l’emergenza pandemica – allorquando gli Avvocati sono chiamati a discutere le cause innanzi ai Magistrati onorari. “, scrive l’Aiga nella nota inviata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.