E’ stata una mattinata intensa di confronti e scambi di informazioni per i rappresentanti istituzionali e sanitari coinvolti nelle misure per fronteggiare il Coronavirus.
La Prefettura ha coordinato una serie di tavoli di lavoro dai quali ha acquisito le informazioni necessarie, girare alla Regione dove sta per cominciare il vertice voluto dal Presidente Musumeci. Soltanto dopo aver avuto indicazioni dal Governo regionale, sentito in particolare l’Assessore alla Sanità Ruggero Razza, saranno attivate eventuali procedure operative e disposizioni delle autorità.
Stamani all’Asp di Messina si è tenuto un tavolo tecnico tra i responsabili dei sette distretti sanitari, che hanno tracciato il bilancio delle risorse ad oggi disponibili. Nel caso in cui fosse adottata la decisione di prescrivere come obbligatori agli operatori dei presidi sanitari siciliani le adozioni di mascherine e guanti, i dispositivi al momento presenti nelle strutture non sarebbero sufficienti. I vari presidi si stanno comunque organizzando per fornire le informazioni necessarie sia al proprio personale che ai medici di base come alle strutture private.
I pronto soccorso sono già stati individuati come i primi punti cui fare riferimento. E a tutto il personale di PTE che di 118 è stata già affidata una prassi operativa: invitare tutti quelli che chiedono informazioni a contattare il servizio ma telefonicamente, e valutare “a distanza” l’eventuale necessità di un approfondimento diagnostico, in prima battuta affidato al 118, a domicilio. Ovviamente tutti sono invitati a contattare i presidi sanitari soltanto in presenza di sintomi sospetti.
A Catania e Palermo sono stati attivati i due hub di riferimento per tutta l’isola dove saranno effettuati eventuali tamponi e le relative analisi di lavoratorio.
Al momento non sono stati segnalati casi sospetti in Sicilia. In monitoraggio ci sono sette persone a San Fratello, una a Sant’Agata di Militello e quattro a Mussomeli. Tutti hanno segnalato alle autorità locali il fatto di essere rientrati da zone a rischio e si sono messi in quarantena volontaria, in attesa di avere disposizioni. Tutti stanno bene, non accusano sintomi di alcun genere, neppure di banale influenza o raffreddore.
Così, sta bene la maestra di 28 anni rientrata da Codogno che si è messa in quarantena volontaria insieme ad altre sei persone della famiglia, così come il quarantaduenne tornato dalla Lombardia a Sant’Agata di Militello e i 4 muratori di Mussomeli tornati da Vo’ Euganeo, tenuti sotto controllo a scopo precauzionale. A nessuno di loro fino a questo momento è stato prescritto il tampone, che comunque fino ad ora non è possibile effettuare a domicilio.
Neppure la psicosi Coronavirus sembra preoccupare più di tanto, a Messina. Nei pronto soccorso della provincia non ci sono accalcamenti né sono stati presi d’assalto i medici di base. Nessuna “corsa” ai supermercati. Soltanto le mascherine sembrano essere andate a ruba in città, e sono diverse le farmacie che espongono il cartello “mascherine esaurite”.
A proposito di psicosi Coronavirus, dopo aver smentito un presunto caso di contagio in monitoraggio al Policlinico, l’Asp ha sospeso dal servizio l’infermiere che sarebbe responsabile del video- fake che qualche giorno fa è rimbalzato sulle chat. L’azienda ha avviato una indagine interna e sta avviando eventuali ulteriori provvedimenti nei suoi confronti. L’uomo è stato denunciato per procurato allarme.
Le manifestazioni del Carnevale si sono svolte regolarmente in quasi tutti i comuni della provincia, mentre le gite scolastiche sono state già sospese in tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda ulteriori provvedimenti relativi alle scuole di ogni ordine e grado e le attività sportive si è in attesa di eventuali provvedimenti regionali o prefettizi. Ogni sindaco è nel frattempo libero di regolarsi autonomamente ma nessun primo cittadino del messinese ha adottato provvedimenti.