REGGIO CALABRIA – Covid-19, dopo la “variante XJ” sequenziata nei laboratori dell’Asp di Reggio Calabria anche la cosiddetta variante “Omicron 4”, per la prima volta su scala nazionale.
Quest’ulteriore, rilevantissimo successo in termini di ricerca ha avuto luogo il 21 aprile scorso, come fa sapere adesso il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale reggina Gianluigi Scaffidi.
Perché i vertici dell’Asp reggina ne parlano giusto in queste ore? Perché «i media nazionali hanno riportato la notizia che in un ospedale della Lombardia è stata isolata per la prima volta in Italia una importante variante del Coronavirus, la Omicron 4.
Per amore di verità e non per fasulli diritti di primogenitura – mette i “puntini sulle i” Scaffidi – mi corre l’obbligo, nel dovuto rispetto ai professionisti di quest’Azienda ed al commissario ad acta, precisare che tale scoperta era già stata realizzata, in data 21 Aprile, nel laboratorio di quest’Azienda sanitaria provinciale di via Willermin, autore già di altre importanti attività d’isolamento di varianti e ricombinazioni».
Chiarisce altresì il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria reggina che «non è stata data notizia ai media in quanto l’Istituto superiore di Sanità ci aveva fatto sapere che preferiva non dare risalto alla scoperta, ancorché di certa importanza. L’Asp s’è attenuta alla disposizione dell’Iss, altri no. Quindi, ancora una volta, dimostriamo che in Calabria esiste un pari merito con le altre strutture nazionali e, soprattutto, che se un organismo superiore, quale l’Iss, chiede il riserbo sappiamo mantenere le disposizioni».