Coronavirus

Coronavirus: in Sicilia pronti a ripartire il 18 anche bar, ristoranti e parrucchieri

Da ieri sera per migliaia di operatori c’è una data, e nessuno vuol farsi trovare impreparato. Per migliaia di lavoratori che rischiavano, relegati nelle aperture del 1 giugno, di chiudere per sempre, la decisione del governo di dare voce alle Regioni è finalmente la speranza di rialzarsi.

Riaperture dal 18 maggio

Le riaperture, in sicurezza, sono fissate dal 18 maggio (con due settimane di anticipo) e saranno le Regioni, da venerdì a stabilire le modalità in base alle linee guida del governo. Le decisioni saranno calibrate sui monitoraggi regionali ma ad esempio già da oggi a Bolzano è scattata la riapertura (e così anche in altre zone). In Sicilia sono in tanti al lavoro per riaprire in sicurezza dal 18 maggio. Ai negozi al dettaglio si aggiungono bar, ristoranti, parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Bar e ristoranti

Giovedì Musumeci dovrebbe firmare il decreto.  Alle regole che già valgono per i negozi al dettaglio si aggiungeranno quelle per bar e ristoranti che oltre all’asporto ed al domicilio, ad esempio, potranno sistemare i tavolini (sembra a due metri di distanza). Nelle scorse settimane si era levato alto il grido di dolore di quanti sono in ginocchio. In Sicilia si darà modo agli esercenti di fare richiesta per l’occupazione suolo in modo da poter utilizzare anche lo spazio esterno senza pagare la cosap. Ovviamente valgono tutte le altre misure di sicurezza (mascherine, sanificazione).

Parrucchieri ed estetisti

Anche barbieri, parrucchieri e centri estetici sono al lavoro per sanificare i locali e organizzare le loro attività. Anche in questo caso prevista la distanza di sicurezza, l’utilizzo di mascherine, schermi protettivi, guanti e si riceve per appuntamento. Più che probabile che gli orari di lavoro copriranno l’intera giornata e tutta la settimana. L’obiettivo è far fronte oltre alle conseguenze di due mesi di chiusura e di una riapertura con metà spazi a disposizione, ma anche quello di fronteggiare l’abusivismo che è pericoloso per il contagio oltre che per motivi d’igiene e di elusione fiscale.

Ombrelloni a distanza di 5 metri

Frattanto si stanno preparando anche le attività balneari. Sembra che le linee guida che inizialmente ipotizzavano l’assurda distanza di 10 metri tra gli ombrelloni siano scesi ad una distanza di 5 metri. Musumeci, contando su una linea finora garbata e moderata, si spinge a ipotizzare già da giugno una ripresa anche del turismo tutto italiano.

A giugno turismo italiano

Vogliamo sperare che a giugno, se si apre il passaggio da una Regione all’altra, si possa attivare un minimo di turismo.- ha dichiarato a Radio Uno- Se supereremo questo limite di blocco, in Sicilia saremo felici di ricevere chi proviene dalle altre regioni d’Italia, certo non possiamo pensare a un turismo straniero: ovviamente chi arriverà nell’isola si dovrà sottoporre alla misurazione della temperatura, dovrà mostrare l’autocertificazione e dovrà rispettare tutte le misure di sicurezza”.