Una richiesta indirizzata ad amministrazione De Luca e consiglio comunale. Un piccolo sforzo economico per le casse comunali ma che eviterebbe ai dipendenti di Atm, per i quali sono già scattati gli ammortizzatori sociali, ulteriori sacrifici finanziari.
L’emergenza Coronavirus ha obbligato il Comune di Messina a rinviare l’avvio della nuova Atm spa e a prorogare i servizi all’Atm in liquidazione fino al prossimo 31 maggio. La stessa emergenza sanitaria ha inoltre costretto a effettuare tagli drastici sul trasporto pubblico locale, con la riduzione di circa il 70% delle linee e la chiusura totale di alcune attività accessorie come i parcheggi e la ZTL. Ciò ha reso necessario il ricorso agli ammortizzatori sociali per circa 461 dipendenti ATM già dal 1 Aprile 2020, con riduzione inevitabile del salario se l’azienda non sarà nelle condizioni economico-finanziarie di poter integrare con risorse proprie le somme erogate dai fondi Inps per le 9 settimane quale periodo massimo di ricorso agli ammortizzatori sociali previsto nel Decreto Legge “Cura Italia”.
In questo contesto, è scattata anche la proroga del Contratto di servizio 2015/2017 che lega Comune e Atm e che prevede trasferimenti mensili per Atm di poco più di 1 milione di euro. Tuttavia però la giunta De Luca ha precisato che le risorse saranno conteggiate e riconosciute solo a consuntivo e saranno limitate alla sola copertura dei costi sociali effettivamente sostenuti. Viene quindi defalcata la quota parte riconosciuta per i salari ai dipendenti dagli ammortizzatori sociali INPS.
Il Collegio dei liquidatori negli accordi sottoscritti con i sindacati lo scorso 30 marzo 2020, pur esprimendo la volontà di valutare possibili “bonus” a compensazione delle perdite dei salari dei dipendenti chiamati a forti sacrifici, non solo economici, si è comprensibilmente riservato di valutare a consuntivo l’ammontare degli effettivi trasferimenti economici dal Comune all’Atm. Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub Trasporti, considerato il grave periodo emergenziale, i sacrifici a cui sono chiamati tanti lavoratori di ATM e anche lo spirito di servizio che anima la categoria che a rotazione ancora mantiene in essere il servizio essenziale all’utenza messinese, fanno una precisa richiesta. Chiedono all’amministrazione comunale e al consiglio comunale di non applicare per i mesi dell’anno in corso le eventuali penalità previste dal Contratto di servizio in caso di riduzione della percorrenza chilometrica e porre in essere ogni possibile atto per liberare le risorse necessarie al fine di permettere l’integrazione agli ammortizzatori sociali a sostegno dei salari dei lavoratori.
Reputiamo che vi sia la possibilità e siamo certi nella buona volontà di tutte le parti, per garantire le esigue risorse economiche necessarie per alleviare i sacrifici e mantenere il livello salariale dei dipendenti. Specie di quella fascia di lavoratori che in Atm vivono di stipendi anche inferiori a 1.200 euro mensili.