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Coronavirus, appello di una cassiera: “No alla spesa ogni giorno, siamo tutti a rischio”

«Bisogna andare al supermercato per andare a fare una spesa che possa bastare almeno per una settimana. Non una o addirittura due volte al giorno per comprare poche cose e avere una scusa per tornare. I supermercati non sono punti di ritrovo. E invece ancora oggi, in piena emergenza, sembra che in molti non abbiano ancora capito che siamo tutti a rischio». Sono le parole amare ed esasperate di una cassiera messinese. Lavora in un supermercato in centro città, ma la sua voce potrebbe essere quella di tanti, tantissimi dipendenti dei supermercati che in questa emergenza Coronavirus sono in trincea.

Il grazie di Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ringraziato anche loro ieri sera, durante il discorso in diretta alla Nazione per annunciare l’ultima stretta sulle attività produttive per arginare il Covid 19. Ha detto grazie a medici, infermieri, operatori sanitari, Forze dell’Ordine, ai lavoratori che operano per garantire i servizi essenziali e anche a loro, ai dipendenti dei supermercati. Cassieri, banconisti, salumieri, macellai, magazzinieri. Anche loro sono in prima linea e anche loro sono a rischio in questo momento.

Anche loro però chiedono alla gente di fare un sacrificio. «Bisogna che tutti capiscano che anche un supermercato può diventare un luogo in cui si diffonde il contagio del virus. Dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma questo non sta accadendo» racconta ancora la nostra cassiera. Gli aneddoti quotidiani purtroppo sono ancora troppi.

Messinesi al supermercato

«Fino a ieri la stessa gente è venuta al supermercato due o tre volte nella stessa giornata. Ne approfittano per fare la passeggiata. Si presentano in due, marito e moglie, o addirittura anche con i bambini fino a pochi giorni fa. Chiedono i bollini per le raccolte punti, vengono perché a casa è finita la Nutella. Non rispettano le misure di sicurezza. Siamo costretti a fare annunci ogni cinque minuti per chieder ai nostri clienti di tenere le distanze gli uni dagli altri, di non accalcarsi, di rispettare le file. Addirittura ho dovuto apostrofare due persone che incontrandosi si sono baciate e abbracciate. Non l’hanno fatto apposta, sono abitudini radicate, ma in questo momento dobbiamo essere tutti più responsabili. Soprattutto in un luogo come un supermercato, frequentato ogni giorno da tanta gente e in cui noi lavoratori trascorriamo la nostra intera giornata».

Lavoratori che temono per la propria salute e temono di diventare vettori di virus. Tra l’altro i presidi di sicurezza scarseggiano, anche loro faticano a trovare le mascherine e si arrangiano come possono. Chiedono ai messinesi un po’ più di responsabilità. «Anche noi siamo provati, da quando è iniziata l’emergenza lavoriamo il triplo, la gente preoccupata di rimanere senza cibo ha fatto razzia, le restrizioni orarie hanno provocato assalto ai supermercati e per noi questo significa ancora più lavoro. Oltre che più rischi. Non siamo Highlander. Tra l’altro ad esempio il supermercato in cui lavoro ha attivato la consegna della spesa a domicilio, in tanti lo stanno facendo, è utile per ridurre i contatti».

L’appello è chiaro: cercare di andare al supermercato non più di una volta a settimana, portare una lista per non rischiare di dimenticare nulla e non ritenere urgente e necessario un barattolo di Nutella o una bottiglia di vodka. «Pensate alla vostra e alla nostra salute. Voi che potete state a casa il più possibile».