La consueta diretta settimanale del sindaco Cateno De Luca sulla situazione Coronavirus a Messina. Oggi l’intervento del primo cittadino si è aperta con una riflessione sulla polemica scoppiata nei giorni scorsi tra il deputato nazionale del Pd ed ex Rettore Pietro Navarra e il rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea sulla gestione dell’emergenza dal punto di vista sanitario.
«Abbiamo assistito in questi giorni a vivaci dibattiti sulla situazione del nostro sistema sanitario, sia regionale che messinese. Ho voluto avviare degli approfondimenti sui posti letto, sul nostro sistema ospedaliero, anche in relazione all’andamento della curva epidemiologica. Ci sono stati anche duri attacchi non opportuni nei confronti del Rettore dell’Università di Messina. Non voglio aggiungere polemica. Ma abbiamo tutti avuto l’accortezza di fare una “radiografia” della situazione posti letto in questa emergenza Coronavirus. Tutti abbiamo detto la verità. E non posso accettare che gli uomini di verità vengano attaccati per motivi che non hanno nulla a che fare con la pandemia che stiamo vivendo. In questo momento le istituzioni locali devono lavorare insieme, dirsi le cose come stanno e avere la capacità di fare scudo nei confronti dei livelli istituzionali più alti che non vivono in trincea».
De Luca non nomina mai Pietro Navarra ma gli lancia un messaggio al vetriolo: «Chi ha ruoli importanti a livello nazionale si preoccupi di far approvare la legge sul risanamento, piuttosto che continuare ad alimentare battaglie che il tribunale della storia condannerà. Chi fa mera polemica politica fine a se stessa sarà condannato dal tribunale della storia».
Il Sindaco De Luca annuncia due ordinanze: la prima riguarda i contenuti dell’ultimo Dpcm del presidente Conte e il nostro status di Regione arancione, chiarendo una serie di aspetti. La seconda invece, dopo l’ultimo incontro del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, riguarderà Capo Peloro. «I video e le foto dello scorso fine settimane hanno fatto il giro del mondo. Pic nic sulla spiaggia, musica, assembramenti. Se ci sono esercenti che hanno somministrato alcol saranno sanzionati. Dal Comitato per l’ordine pubblico è emersa la necessità di inibire quella zona. Quindi sabato e domenica, dalle 12 alle 17, saranno chiuse al pubblico la via Lanterna agli incroci che conducono all’area della spiaggia di Capo Peloro».
Dopo un nuovo incontro con Asp, Papardo, Policlinico e Irccs, De Luca fa nuovamente il punto della situazione sui posti letto Covid a Messina e provincia. Ecco i numeri.
«Il 30 ottobre avevamo per Messina e provincia a malapena 12 posti letto in terapia intensiva presso il Policlinico, di cui 7 occupati. Oggi la situazione è diversa. Al Policlinico attualmente i posti disponibili per la terapia intensiva sono diventati 20, di cui 15 occupati. Al Papardo il 30 ottobre non c’erano posti letto di terapia intensiva, adesso ne sono stati attivati 7, di cui 5 occupati. Nel frattempo sono stati creati altri 2 posti a Barcellona e 4 a Taormina. Ad oggi sono 33 i posti disponibili per la terapia intensiva per la provincia di Messina, di cui 27 in città.
Sono sereno? E’ ovvio che non sono sereno. La discussione di oggi con Asp, Papardo, Policlinico, Irccs, è servito per capire come si può ulteriormente potenziare il sistema. Per quanto riguarda i posti per la degenza ordinaria Covid, al Policlinico i posti totali sono 45, di cui 33 occupati. Al Papardo sono 40, di cui 27 occupati. A Barcellona i posti disponibili sono 40, ne risultano occupati 31. In questo momento tra la città e la provincia risultato 125 posti di degenza ordinaria, di cui 91 occupati.
L’Irccs ha manifestato disponibilità ad avviare strategia di assistenza domiciliare con la telemedicina che può portare a liberare posti. Inoltre è a lavoro per creare posti letto di terapia intensiva. Sono azioni in itinere che stiamo seguendo».
«Sono stato attaccato perché ho chiuso le scuole per dieci giorni. Ma il 6 novembre l’Asp spiegava le difficoltà del tracciamento nell’ambito dei contagi che si erano registrati nelle scuole. Ho deciso di prolungare la chiusura degli istituti. I 10 giorni di chiusura hanno consenito all’Asp di interrompere la catena del contagio. Oggi l’Asp dice che siamo beneficiando dei 10 giorni di chiusura. Adesso vedremo come andrà questa settimana.
Per com’è la situazione io ho difficoltà a invitarvi a mandare i vostri figli a scuola. E’ una scelta che deve fare ogni singola famiglia in base alla propria situazione familiare. Noi stiamo facendo di tutto per avere scuole sicure. Ma se io avessi la possibilità di scegliere io non manderei i miei figli a scuola. Siccome i protocolli sanitari prevedono determinate procedure io non posso fare un’ordinanza generalizzata di chiusura. L’ho fatta prima perché mi è stato chiesto dall’Asp e perché mi sono reso conto che mi veniva chiesta un’assunzione di responsabilità. In questo momento però né Prefettura né Asp ritengono che ci sia necessità di chiudere le scuole. Martedì si farà un’altra verifica. Se la situazione tenderà a sfuggire di mano non esiterò a chiudere le scuole».