Il nome del nuovo rettore dell’Università di Messina si potrebbe conoscere già oggi.
Nella prima votazione, che si è svolta ieri (con seggi aperti dalle 8 alle 20), è infatti stato superato il quorum previsto ed uno tra i due sfidanti Salvatore Cuzzocrea e Francesco Stagno D’Alcontres potrebbe aver già raggiunto quota 666 voti, quelli necessari per l’elezione al primo turno .
Al termine delle operazioni di voto è stato espresso l’83,61% dei voti equivalenti (tra pieni e ponderati), pari a 1.112 voti sui 1.330 complessivi. È stato ampiamente superato, quindi, il quorum di 666 preferenze (tra piene e ponderate) e l’elezione è stata dichiarata valida. Alle ore 20 (chiusura seggi) avevano votato 2.930 aventi diritto, così suddivisi: 924 tra docenti e dirigenti amministrativi; 49 ricercatori TD (art. 24 comma 3, lett. a); 910 tra componenti del personale T-A, lettori e collaboratori esperti linguistici; 1.047 tra studenti, dottorandi, assegnisti e specializzandi.
Le operazioni di scrutinio iniziano oggi a partire dalle ore 8,30 nei rispettivi seggi, ad esclusione del seggio n. 1. A conclusione di ciascuno spoglio, i verbali delle 11 commissioni con i risultati elettorali saranno consegnati in Aula Magna al Presidente del seggio n. 1, prof. Antonio Saitta, il quale a sua volta, a partire dalle ore 11, procederà allo scrutinio conclusivo. Tempostretto seguirà in diretta video lo spoglio a partire dalle 10.30 circa.
Affinché uno dei due candidati venga proclamato Rettore, dovrà ottenere almeno 666 voti (tra pieni e ponderati). Altrimenti, martedì 27 marzo 2018 si terrà la seconda votazione ed, eventualmente, mercoledì 4 aprile 2018 la votazione di ballottaggio.
Se dalle urne dovesse uscire il nome del nuovo Magnifico, per l’Università di Messina si aprirebbe una nuova era dopo quella targata Pietro Navarra, terminata con un anno in anticipo per la scelta dell’ex rettore di dimettersi e candidarsi alle elezioni politiche da semplice cittadino.
Il nuovo rettore – scelto dalla comunità accademica, con la partecipazione per la prima volta di tutti gli studenti, i dottorandi, gli assegnisti di ricerca e gli specializzandi – sarà chiamato a guidare l’Ateneo nel sessennio 2018-2024. In virtù della legge 240 del 2010 il mandato è unico e non può essere rinnovato.
DLT