Nei giorni scorsi la candidatura ufficiale di Giuseppe Vita prima e Pietro Navarra poi. Oggi la competizione, che nella prossima primavera porterà un nuovo nome sulla poltrona più ambita di piazza Pugliatti, si arricchisce di un nuovo elemento.
La contesa tra il docente di Economia Pubblica ed il direttore di Neurologia e malattie neuro-muscolari del Policlinico universitario infatti, potrebbe presto arricchirsi di un nuovo tassello, in attesa di nuove ufficiali candidature tra cui quelle della professoressa Adriana Ferlazzo, docente di Fisiologia Veterinaria, e del professore Antonio Romano Tassone, docente di diritto amministrativo.
Un’assemblea di docenti e personale tecnico-amministrativo, lo scorso 10 gennaio, condividendo l’imprescindibile necessità di aprire una vera stagione di rinnovamento, trasparenza e forte discontinuità rispetto alla precedente gestione per l’Ateneo peloritano, lancia una nuova candidatura e chiede al professore Giovanni Cupaiolo, docente di Letteratura latina ed attuale Direttore del DiCAM (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne), di scendere in campo.
“Nella veste di rettore il professore Giovanni Cupaiolo – si legge nel documento – potrà essere in grado di raccogliere impegno civile, tensione etica ed amore nei confronti del patrimonio umano, culturale e scientifico dell’ Università di Messina.
Il mondo accademico universitario necessita di uscire da quelle logiche di contrapposizione che sino ad oggi lo hanno contraddistinto; per questo – spiegano i sostenitori della candidatura dell’ex preside di Lettere e Filosofia – proponiamo una candidatura di alto profilo per esperienza, competenza e qualità scientifiche, in grado di valorizzazione merito e qualità e non la vicinanza ad assetti di governo e negoziazioni individuali”.
La candidatura di Cupaiolo rappresenta, per docenti e personale tecnico ed amministrativo, “la garanzia di un ritrovato esercizio del diritto di critica, nel quale la richiesta di verifiche sulla legittimità dei comportamenti non venga ad essere qualificata come un attentato agli organi di governo: un contesto – auspicano – all’interno del quale la democrazia non venga confusa con la dittatura dei numeri ”.
Cambiamento che, per i sostenitori di Cupaiolo, dovrà tradursi in un immediato mutamento di rotta: “A cominciare dai verbali delle riunioni di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, la cui trasparenza e pubblicità dovranno essere garantite nella prossima gestione”.
La nuova Università di Messina poi dovrà essere dinamica e competitiva: reputazione, eccellenza della ricerca, offerta didattica, funzionalità delle strutture, produttività dei rapporti con il territorio, realtà produttive e scientifiche e sviluppo delle relazioni internazionali, questi i tratti distintivi su cui dovrà puntare il rinnovato ateneo.
L’assemblea di docenti si sofferma poi sul nodo Fondazione ed ammonisce: “Il nuovo governo dell’Ateneo inoltre dovrà revocare i provvedimenti legati alla nascita della Fondazione Universitaria; realtà concepita – sottolineano – forzando tempi e procedure, al solo scopo di sottrarre risorse strumentali e patrimoniali all’Università e sottraendo a questa competenze specifiche ed esclusive come ricerca e formazione”.
Dito puntato anche contro tagli e decurtazioni: “Al di là di sterili proclami circa pareggi di bilancio giocati sul taglio dei fondi alla ricerca, sulla requisizione degli avanzi di gestione dei Dipartimenti, sull’aumento delle tasse e sulla negoziazione di contribuzioni “volontarie” dai progetti di ricerca, tra il 2008 ed il 2012 – ricordano- l’Università di Messina ha perso 29 milioni di euro di trasferimenti annuali sul Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO): una pesantissima decurtazione pari al 15,7% che, solo in parte, è attribuibile alla riduzione del finanziamento nazionale complessivo”.
Un’analisi che focalizza i punti più salienti di quello che potrebbe essere il programma di governo del neo-candidato; a Giovanni Cupaiolo il compito di ufficializzare la propria candidatura.
Emma De Maria