Ritorno alle urne per l’Ateneo peloritano, a soli quattro giorni dalla prima votazione e con un quadro di accordi ed alleanze profondamente mutato. Seconda chiama che è stata caratterizzata da una riduzione della rosa dei candidati in corsa per l’ermellino e da un parallelo significativo calo dell’affluenza al voto.
Aggirandosi per i corridoi del rettorato ed in prossimità dei seggi dislocati all’interno del plesso di piazza Pugliatti, ciò che emerge, e sembra davvero caratterizzare questa seconda giornata di voto, è assenza di code e fluidità delle operazioni elettorali.
Alle ore 12, nel corso di una prima proiezione, il dato che emerge dai sei seggi monitorati è univoco: la percentuale dei votanti ha subito un netto ridimensionamento rispetto ai dati emersi lo scorso giovedì.
Questi i numeri: presso il seggio n°1, al voto i professori di ruolo, hanno preso parte al voto 192 votanti su un totale complessivo di 449 aventi diritto, con una percentuale pari al 42%.
Situazione pressoché analoga al secondo seggio, dove la percentuale dei votanti si flette leggermente fino a segnare un 41,62%; al voto dunque 154 votanti su un totale complessivo di 370 aventi diritto.
Percentuali in crescita all’interno del seggio n°3, al voto i ricercatori universitari (RU) ed i ricercatori universitari a tempo determinato (RTD): nel primo caso la percentuale dei votanti registra un 45% cioè 262 votanti su 573 mentre nel secondo caso la percentuale cresce assestandosi al 52% (45 votanti su 86).
Un calo in termini di partecipazione al voto che si registra anche nei seggi 4,5 e 6 all’interno dei quali ad esprimere il proprio voto è chiamato il personale tecnico-amministrativo.
Questi i numeri: seggio n°4, 290 votanti su 701 aventi diritto pari al 41,36%; seggio n°5, 156 i votanti su 427 pari al 36,50%; seggio n°6, 145 votanti su 332 con una percentuale che si assesta al 43,67%.
La operazioni di voto andranno avanti ininterrottamente sino alle ore 21, domani invece avranno inizio le operazioni di spoglio.
(Emma De Maria)