E' alle ultime battute il dibattimento del processo Corsi d'oro 2, la tranche dell'inchiesta sulla gestione dei fondi destinati agli enti di formazione professionale Aram, Ancol e Lumen e sulle società di Francantonio Genovese, che vede alla sbarra anche l'onorevole e il cognato Franco Rinaldi, deputato Ars. Oggi la Corte ha ascoltato Procura e difese sulle richieste ex articolo 507.
L'ufficio del PM – l'aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Fabrizio Monaco – hanno prodotto una lunghissima serie di atti: informative della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile, relative al periodo 2012-2013, documenti contabili dell'Aram e dell'Elfi, una gran mole di documenti contabili di Trinacria Service, accertamenti sulla posizione contributiva di Roberto Giunta e Domenico Fazio, notule, contratti e uffici contabili della Lumen, fatture e partitari della Caleservice, bilanci e visure catastali della stessa società (dal 2006 al 2012), documentazione relativa a Sicilia Service e Consorzio Noè, infine i verbali delle operazioni peritali effettuate dal dottore Megna, uno dei due consulenti della Procura. I difensori, dalla loro, hanno chiesto per lo più di riascoltare i loro consulenti.
Gli avvocati Alberto Gullino e Marcello Scurria, difensori dell'ex assessore comunale Melino Capone, hanno chiesto il confronto tra i consulenti della difesa e il perito della Procura, il dottore Barreca, cioè quello che si è occupato di stimare la congruità degli acquisti e dei noleggi effettuati dagli enti. Una possibilità potrebbe essere quella che il perito decida di nominare un proprio consulente, un ulteriore esperto incaricato dalla Corte di esaminare a sua volta il lavoro del consulente della Procura. "Soltanto attraverso l’esame incrociato degli esperti", affermanoi legali "il Tribunale potrà verificare e vagliare, applicando la regola del ragionevole dubbio, la validità scientifica della tesi del Perito del P.M., ancora non acquisita al patrimonio della comunità scientifica".
La Corte (presidente Grasso) deciderà il prossimo 15 giugno, data della prossima udienza, quali richieste ammettere e quali no. Il Tribunale, alla scorsa udienza, aveva fissato un fitto calendario di udienze, con l'ultima chiamata in aula stabilita il 20 luglio, nella speranza forse di entrare in camera di consiglio per la sentenza prima dell'insediamento della sezione feriale, ad agosto. Invece i tempi sembrano slittare, a meno che la Corte non decida di celebrare udienza il sabato – come accaduto in precedenza, nel caso di un rinvio chiesto da Genovese per motivi di salute. A quanto pare infatti i giudici che compongono il collegio hanno parecchi impegni con altri processi, e un paio di udienze già calendarizzate sono in forse.
Alessandra Serio