Per i dipendenti di Aram, Lumen e Ancol arrivano buone notizie, almeno sul fronte futuro occupazionale. L’assessore regionale alla formazione Nelli Scilabra ha infatti annunciato che i lavoratori di alcuni degli Enti finiti nella bufera ed ai quali sono stati revocati gli accreditamenti, confluiranno nel Ciapi di Priolo. Il provvedimento riguarda Ial, Aram, Lumen, Ancol e Aiprig. I lavoratori (oltre 800 quelli dell’Ial, 104 quelli dell’Aram) che provengono dalle diverse sedi dei singoli enti non dovranno materialmente trasferirsi, ma il Ciapi di Priolo gestirà i corsi avviati o quelli finanziati ed in fase di avviamento da settembre. Se la Regione ha quindi chiuso i rubinetti per Ial, Aram, Lumen, Ancol e Aiprig revocando gli accreditamenti (il sistema che consentiva l’accesso ai finanziamenti) tutela comunque i lavoratori trasferendoli in un altro Ente ma mantenendone funzioni e compiti. Il passaggio dovrebbe avvenire entro la fine dal mese. Da sciogliere poi i nodi relativi agli stipendi arretrati per i quali molti lavoratori è probabile che finiranno con il seguire la strada giudiziaria. Il caso Aram sarà all’attenzione della prossima Commissione regionale lavoro, presieduta dal messinese Marcello Greco, che su stipendi e futuro dei lavoratori aveva chiesto al governo regionale risposte chiare.
La revoca degli accreditamenti, soprattutto per i casi Ial e Ancol era già stata avviata nei mesi scorsi, allo scoppiare delle bufere. In particolare, per quel che riguarda l’Ial sia Crocetta che la Scilabra avevano chiesto lumi sull’utilizzo dei 22 milioni di euro provenienti dal Prof 2011 e finiti nelle casse dell’Ente nonostante i dipendenti da mesi lamentassero il mancato pagamento degli stipendi. Dall’Ial però non era arrivato alcun chiarimento in merito.
"Quando la Regione chiede come vengano utilizzati i soldi pubblici – ha detto la Scilabra – si pretende una risposta chiara e netta. Lo Ial Sicilia non ha saputo spiegare come abbia utilizzato i 22 milioni di euro . Chi non paga i lavoratori e non spiega come utilizza i soldi pubblici, non può avere alcun rapporto con l'amministrazione regionale. Probabilmente qualcuno non ha ancora compreso che è cambiato il vento, questo provvedimento chiarirà le idee".
Diversa la situazione di Aram, Lumen e Ancol, finiti al centro dell’inchiesta Corsi d’oro sulla gestione dei finanziamenti europei. Già nel novembre scorso, con lo scoppiare della prima inchiesta, la Regione aveva bloccato i finanziamenti per l’Ancol, procedura poi seguita anche per Aram e Lumen nei mesi scorsi. Più volte i dipendenti di Ancol e Aram hanno scritto alla Regione per reclamare il pagamento degli stipendi arretrati (si va dai 18 ai 20 mesi) e soprattutto chiarezza sul futuro. Sembra che il trasferimento al Ciapi di Priolo al momento avrà la durata di un anno, il tempo necessario per cambiare l’intero sistema formazione che in Sicilia è stato il fallimento della classe politica.
Rosaria Brancato