Il Tribunale della Libertà dovrà riesaminare la richiesta dell'avvocato Nino Favazzo di annullare l'obbligo di dimora per Francantonio Genovese, dopo aver detto no alla stessa istanza, nel dicembre scorso. Stavolta il Collegio dovrà tenere conto dei rilievi mossi dalla Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio proprio quel rigetto. La seconda sezione penale della Suprema Corte si è pronunciata ieri, accogliendo in parte le richieste del difensore ma rimettendo comunque la decisione finale nelle mani dei giudici messinesi.
In ballo c'è la possibilità per l'onorevole di partecipare in maniera ampia ai lavori parlamentari. La decisione di non liberare del tutto il deputato era stata dei giudici che lo stanno processando per la vicenda Corsi d'Oro. Genovese è imputato di una lunga serie di reati, e il dibattimento non si chiuderà prima della prossima estate. Secondo i giudici proprio il fatto che Genovese sia ancora in carica costituisce una concreta ed attuale esigenza cautelare.
Di tutt'altro avviso ovviamente l'avvocato Favazzo: "E' un primo significativo segno di discontinuità rispetto alle rigide posizioni fin qui tenute dai Giudici di merito e confermate da quelli del riesame, che ci ripaga, solo in minima parte, per l'impegno profuso nell'affrontare la complessa vicenda cautelare che, da quasi due anni, vede l'Onorevole Genovese sottoposto a misura. Sono sicuro che la fondatezza delle argomentazioni difensive e la autorevolezza dei Giudici che, ieri, le hanno condivise, rappresenteranno i punti cardine per una definitiva inversione di tendenza".
Alessandra Serio