Il giorno della protesta è venerdì. Il concentramento è previsto alle 9.30 a piazza Antonello. Poi il corteo raggiungerà piazza del Popolo, dove sono previsti gli interventi dei segretari e dei delegati di Cgil e Uil. Sarà presente anche il segretario generale nazionale di Fisac Cgil, Agostino Megale.
Lavoratori, esponenti sindacali, precari, disoccupati e giovani sono invitati alla manifestazione territoriale nel giorno dello sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil, che coinvolgerà anche le realità lavorative messinese.
“Ci troviamo davanti a misure del Governo che non fanno bene ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati, che tolgono diritti e aumentano la precarietà, che tagliano fondi per il Mezzogiorno, per gli enti locali, che non prevedono investimenti per la ripresa economica”, hanno fatto presente i segretari generali di Cgil e Uil di Messina, Lillo Oceano e Carmelo Catania, sui provvedimenti del Governo Renzi, Jobs Act e Legge di Stabilità, illustrando questa mattina le ragioni dello sciopero e presentando la mobilitazione territoriale che coinvolgerà i lavoratori pubblici e privati, con pullman dai Comuni della provincia.
Una nuova giornata di protesta, sotto lo slogan “Così non va!”, con rivendicazioni forti e importanti: cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità, salvaguardare i diritti dei lavoratori, una politica di investimenti per creare occupazione, contrastare il lavoro precario, rinnovare i contratti nei settori pubblici, cancellare le iniquità della legge Fornero sulle pensioni, avviare misure di contrasto alla povertà, una riforma realmente universale degli ammortizzatori sociali, investire in vere politiche attive per il lavoro, una vera riforma della pubblica amministrazione.
“I provvedimenti del Governo tolgono diritti, incidono sui salari già bassi, non prevedono stabilità occupazionale e non creano occupazione”, hanno evidenziato Oceano e Catania. Diverse le assemblee in questi giorni nelle realtà lavorative messinesi. “Dentro lo sciopero nazionale ci sono anche le rivendicazioni di un territorio dove l’emergenza lavoro si aggrava”, è stato sottolineato questa mattina. “Ci sono tutte le ragioni per scioperare e per scendere ancora in piazza”, hanno concluso Cgil e Uil.