Suolo pubblico e mancati incassi per il Comune: arriva la possibilità per chiudere i contenziosi e iniziare a recuperare anni di introiti che Palazzo Zanca ha perso a causa di tariffe troppo alte dichiarate illegittime da Tar e Cga e di un regolamento che per troppo tempo ha avuto delle lacune che hanno di fatto autorizzato una totale deregulation del settore. Il lavoro fatto in questi ultimi mesi è stato messo nero su bianco in una delibera siglata dall’assessore al Patrimonio Enzo Cuzzola che dà al Dipartimento comunale precise linee di indirizzo per procedere ad accordi transattivi con tutte quelle imprese che in questi anni non hanno pagato accumulando debiti e sanzioni. Una decisione figlia della consapevolezza che «l’attuale condizione di crisi che colpisce l’economia cittadina scoraggia l’assunzione di costi aggiuntivi da parte delle attività degli esercizi pubblici».
Il provvedimento arriva dopo ripetuti incontri con le associazioni maggiormente rappresentative delle categorie interessate che hanno fatto emergere la necessità di una strategia di incentivazione che prevede contemporaneamente una riduzione del Cosap e l’abbattimento di una quota dei debiti maturati in termini di sanzioni, con l’effetto di incentivare l’occupazione del suolo pubblico in misura più che proporzionale, lasciando per questa via presagire un incremento del gettito fiscale.
Il dato di partenza è che c’è un imponente contenzioso che deriva prevalentemente dalla contestazione, da parte delle ditte occupanti suolo, della eccessiva onerosità delle relative tariffe e delle conseguenti sanzioni. La fetta più grossa riguarda l’occupazione suolo pubblico per gli impianti pubblicitari, in questo settore ballano 10 milioni di euro di tributo e sanzioni che in questi anni il Comune non ha mai incassato, come ha spiegato l’assessore Cuzzola (VEDI QUI).
Dunque per sanare tutto il pregresso e chiudere questo imponente contenzioso arrivano in soccorso le ultime disposizioni legislative in materia finanziaria che danno la possibilità ai Comuni di escludere le sanzioni sulle entrate tributarie non riscosse e incoraggiano il ricorso a politiche che tendono alla definizione agevolata delle entrate, con il ricorso all’abbattimento di sanzioni e interessi legali nonché alla rateizzazione dei conseguenti importi.
Si procederà dunque alla definizione di singoli atti transattivi che tengano conto della specifica posizione debitoria e del contenzioso in corso. Toccherà al dirigente al Patrimonio costruire le transazioni e, se richiesto dal debitore, anche accordi di rateizzazione che abbiano ad oggetto crediti derivanti da canoni, indennità e sanzioni relativi ad occupazioni di suolo pubblico per i quali sia stato avviato e sia in corso contenzioso legale, con esclusione, dal computo degli importi dovuti, delle sanzioni e degli interessi legali maturati.
Nel caso specifico degli impianti pubblicitari, ci sono dei criteri specifici: le posizioni debitorie per occupazioni maturate fino al 2011 e sottoposte a giudizi in corso, saranno quantificate sulla base della tariffa vigente fino al 2011 con esclusione di sanzioni e interessi legali, salvo la richiesta di ricorso alla rateizzazione; i debiti maturati durante il periodo 2012-2017 potranno essere ricomprese tra gli accordi transattivi previsti da questo provvedimento, in ragione dell’assenza di tariffa per il periodo indicato.
Entro il 31 gennaio le ditte che vorranno usufruire di questa possibilità dovranno formulare istanza di transazione. Poi si potrà procedere a regolarizzare tutte le posizioni. Un primo passo per chiudere anni di totale assenza di regole precise e di perdite economiche importanti per il Comune.
Francesca Stornante