I ballerini e gli artisti impegnati nelle prove per Comme un souvenir, in programma sabato 26 nell’Arena di Furnari sono stati fermati e mandati a casa. Lo spettacolo che avrebbe dovuto dare il “la” alla stagione estiva del Vittorio Emanuele, quella che secondo le delibere varate nelle scorse settimane, sarebbe venuta a costare oltre un milione di euro (con un ricavo di pari importo stimato in base alle previsioni d’incasso), è stato sospeso in attesa di valutazioni su una serie di elementi, primo tra tutti il rapporto tra costi e ricavi.
Il clima all’interno del cda dell’Ente Teatro è incandescente ormai da giorni e non è escluso che vengano annullate anche le altre serate in programmazione per lo spettacolo del Maestro Micha (ad esempio al Verdura di Palermo) già pomo della discordia nei rapporti con il sovrintendente ed il presidente nei giorni scorsi (vedi articolo correlato).
A far finire la “luna di miele” nel Cda, come scritto da Tempostretto, era stato la scorsa settimana l’arrivo sul tavolo dei consiglieri del provvedimento relativo alle spese per la produzione di Comme un souvenir ad appena 24 ore dal debutto, dopo un mese di prove. I mal di pancia per un modus operandi che ha trasformato il Cda in un “ufficio ratifiche” di decisioni prese dal sovrintendente ha fatto saltare una prima seduta per assenza del numero legale e poi rinviare del tutto il voto. Di fatto Comme un souvenir è andato finora in scena senza che il Cda abbia approvato i costi. Alcuni consiglieri hanno chiesto chiarimenti sui dettagli e sull’entità effettiva e finale dei costi per la produzione, nonchè per il fatto che inizialmente era stato approvato il progetto per il laboratorio di danza (che avrebbe dovuto concludersi con due spettacoli finali) trasformatosi invece in produzione dell’Ente, ed in quanto tale foriera di nuove spese.
Ma c’è di più, come rilevato dai consiglieri D’Urso e Moschella (ed anche Giacoppo ha chiesto chiarimenti, mentre Altomonte è risultato assente nelle sedute dedicate all’approvazione degli atti di natura finanziaria per la stagione estiva), i dubbi riguardano l’intera programmazione della stagione estiva, suddivisa in più siti, e cioè Furnari, Taormina, Palermo, Monte di Pietà e Forte S.Jachiddu, con investimenti pari ad oltre 1 milione di euro e ricavi di pari importo basati esclusivamente sulle previsioni d’incasso, con ipotesi di almeno 33 mila spettatori nell’arco di tre mesi.
Le perplessità (vedi articolo correlato) riguardavano una serie di aspetti, soprattutto relativamente ai 16 spettacoli in programma all’Arena di Furnari, stagione per la quale è prevista la maggiore entità di spesa (oltre 700 mila euro compreso l’acquisto del palco) ed i minori introiti, tenuto conto anche del fatto che dagli incassi dovranno essere detratte le percentuali destinate al Comune di Furnari ed alla società che sta gestendo la struttura. Mentre a Taormina e Palermo il “teatro” c’è già, a Furnari si è realizzato tutto partendo da zero.
A fronte di un investimento complessivo così ingente per le casse del Teatro gli inviti alla cautela riguardavano appunto le previsioni degli incassi, che secondo le stime allegate alla programmazione, erano piuttosto rosee e non tenevano in considerazione anche possibili ulteriori costi non preventivati.
In realtà già gli spettacoli di Micha al Vittorio non avevano dato i risultati di pubblico sperati, portando ad un incasso in 3 giorni di meno di 12 mila euro e, come rilevato da Cgil, Uil e Fials ben 294 biglietti omaggio sui 902 emessi, con un terzo di spettatori non paganti (ai quali aggiungere anche i biglietti ridotti a vario titolo).
Per lo spettacolo del 26 a Furnari inoltre la prevendita non è andata a gonfie vele, appena pochi biglietti, al punto da far ritenere il traguardo ipotizzato dei 22 mila euro indicati nella scheda tecnica, piuttosto lontano.
Il rischio che la differenza tra le spese e i ricavi diventasse sempre più ampia ha portato i vertici del Teatro a tirare il freno a mano per evitare di fare il passo più lungo della gamba. Già il Comme un souvenir è andato in scena senza il via libera del Cda, ulteriori passi di questo tenore avrebbero comportato nuove fratture. La necessità di verificare il rapporto costi-ricavi non riguarda solo lo spettacolo di Micha, produzione a totale carico dell’Ente, ma anche l’Amleto (costato 96 mila euro e per il quale il Cda ha approvato anche un’integrazione spese di altri 73 mila euro per il film sull’allestimento teatrale) inserito nei tre teatri della programmazione estiva, nonché altri spettacoli previsti per Taormina e Palermo.
Ciliegina sulla torta altri 94 mila euro destinati alla programmazione per Monte di Pietà e Forte S.Jachiddu.
La prossima seduta del Cda sarà quindi dedicata ad un’analisi delle “sforbiciate” da operare ad una stagione forse un po’ troppo ampliata rispetto al momento ed alla situazione finanziaria dell’Ente. Paradossalmente, dopo che alcuni consiglieri hanno espresso malumore per il fatto di trovarsi a ratificare decisioni già prese (non solo per la stagione ma anche per argomenti diversi, come la foresteria), spetterà a loro decidere le sorti di numerosi spettacoli. A saltare potrebbero essere anche altre programmazioni, per le quali i costi potrebbero non essere coperti adeguatamente con gli incassi. Non sarà quindi una seduta alla camomilla la prossima, anche perché il “nocciolo” delle contestazioni fatte al sovrintendente era proprio la mancata condivisione dei dettagli relativi ai costi da effettuarsi prima e non a cose fatte. Il nodo è il ruolo che il Cda ed i consiglieri intendono svolgere pienamente ed a fondo, come da mandato.
Resta da capire cosa resterà in piedi dopo la seduta di una stagione da un milione di euro.
AGGIORNAMENTO: In mattinata è arrivato il comunicato ufficiale emesso dal Teatro Vittorio Emanuele. "Si comunica che per motivi tecnici, che avrebbero penalizzato la messa in scena dello spettacolo "Comme un souvenir" del maestro Micha van Hoecke, al punto da compromettere la raffinata complessità dell'allestimento, gli spettacoli in programma il 26 giugno all'Arena Vittorio Emanuele di Furnari e il 30 giugno al Teatro di Verdura di Palermo, sono stati rinviati a data da definirsi. La direzione del Teatro si scusa per il contrattempo. A breve saranno fornite ulteriori informazioni".
Rosaria Brancato