Messina città sociale dell’accoglienza e dell’ospitalità. E’ questa la Messina che vuole Felice Calabrò. Il candidato sindaco del centro-sinistra ha esordito così oggi introducendo il programma presentato dall’assessore designato alle Politiche sociali e ai Diritti di Cittadinanza Carmen Currò. Una donna che non viene dalla politica ma dall’esperienza sul campo da presidentessa del Cedav, il centro che combatte la violenza sulle donne, Carmen Currò si propone come una “costruttrice di fatti” in mezzo a tante parole e alla troppa demagogia sentite in questa campagna elettorale. L’idea che l’assessore designato da Felice Calabrò in un settore difficilissimo per Messina è di creare una città accogliente in cui le persone, i giovani, devono avere voglia di restare. “Restare per costruire qualcosa di buono, non per delinquere come troppo spesso accade e non dobbiamo avere paura di dire queste cose perché sono solo la reale constatazione dei fatti” dice Carmen Currò. Ha raccolto le sue mille idee in decine di fogli di carta che oggi le servivano da appunti per non dimenticare nessuno dei progetti che ha in mente per Messina. Si parte da una considerazione. “Non possiamo più chiedere alle famiglie di colmare i vuoti che uno Stato sociale deve invece garantire, dobbiamo far sì che l’amministrazione torni ad essere “amica” del cittadino. Oggi lo Stato sociale lo fanno le donne, basti pensare che a Messina ci sono solo due asili nido comunali. Dobbiamo invertire la tendenza e diventare attori del cambiamento”.
“Gli asili nido dovranno non solo essere potenziati- ha spiegato Carmen Currò- ma anche diversificati, tenendo conto di tutte le esperienze che in questi decenni sono state fatte nel settore, come ad esempio i nidi aziendali, i micronidi e le mamme di giorno. Puntiamo poi alla realizzazione di strutture di supporto all’amministrazione come ad esempio l’Agenzia per le famiglie o una Cabina di regia che servano non soltanto a monitorare bisogni ed esigenze ma anche a coordinare le singole iniziative e ad proporre soluzioni innovative che coinvolgano in modo sinergico i soggetti pubblici e privati”.
Tra gli obiettivi da raggiungere subito Felice Calabrò e Carmen Currò hanno individuato l’utilizzo dei finanziamenti della legge 328/2000 fino a pochi giorni fa rimasti congelati e linfa vitale per riuscire ad erogare una serie di servizi per le fasce più deboli. Poi si pensa alla creazione di laboratori sociali nei quartieri in base alle singole specificità ed esigenze, alla stipula di protocolli d’intesa con le Forze dell’ordine e le Istituzioni per dare più attenzione alla prevenzione, alla sicurezza ed all’informazione.
(Francesca Stornante)