“Le corsie ospedaliere in Sicilia non sono in una condizione né rossa né arancione. Abbiamo messo in campo un esercito di camici bianchi. Andiamo alla ricerca del positivo nel territorio, attraverso uno screening costante. Ma servono tamponi, una sorveglianza massiccia sul territorio. E’ una guerra ma non siamo in emergenza, serve prudenza e soprattutto dobbiamo restare uniti”. Nell’era delle dirette facebook anche il presidente della Regione Siciliana Musumeci si adegua e nella serata di ieri ha illustrato la situazione nell’isola, senza allarmismi ma senza negare che i dati possono peggiorare. Il futuro è tutto nelle mani dei siciliani. Oggi a mezzanotte scade il bando del Policlinico per reclutare assistenti e tecnici sanitari destinati alle Usca nel territorio, quella “cintura metropolitana” sulla quale conta il governo regionale.
“Sono certo che se manterremo questo spirito non di paura, ma di cautela, presto ne usciremo e dobbiamo uscirne con il minor danno possibile. Ma siamo in guerra e in guerra non si può condurre una vita normale. In Sicilia già a luglio abbiamo raccomandato di usare la mascherina.. Siamo in autunno, i numeri sono a tutti noti. Il dato cresce. Alcune regioni sono in seria difficoltà. Da noi non siamo in emergenza però dobbiamo evitare di arrivarci. Per evitare il peggio serve la responsabilità – ha spiegato – Non vogliamo litigare con il governo centrale. Alcuni provvedimenti dal nostro punto di vista sono stati penalizzanti, penso soprattutto agli eventi nuziali, alle cresime. Ho ricevuto i rappresentanti di quel comparto che in Sicilia ha una ricaduta maggiore. Protestano in tanti”.
Il governo regionale, grazie all’impegno dell’assessore alla salute Ruggero Razza con il Comitato tecnico scientifico sta monitorando la situazione ed ha acquistato milioni di tamponi rapidi. L’invito è a rispettare le regole, a stringere i denti perché la “guerra” durerà ancora. Musumeci, dopo la stoccata sul tracollo del settore eventi ha sottolineato la situazione delle imprese siciliane augurandosi che il governo Conte possa essere vicino in modo concreto perché con le limitazioni molte imprese finiranno con il sospendere le attività.
“Faccio appello allo spirito unitario che caratterizza i siciliani. Purtroppo dobbiamo convivere con questo maledetto virus. Contenerne la portata è sempre legato ai comportamenti. Noi faremo tutto quello che è necessario fare. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo. Siamo in confronto costante con i sindaci. Restiamo uniti. Se ognuno fa il suo dovere possiamo affrontare l’inverno con serenità. Alla fine saremo noi i vincitori con il virus. Noi siciliani siamo abituati alle stagioni difficili e così dobbiamo fare, restando assieme”.