E’ ancora la provincia di Cosenza che fa segnare il più alto numero di contagi giornalieri e di decessi da Covid, rispetto alle altre province calabresi. Ricoveri e decessi costanti, che non tendono a diminuire ed ospedali al collasso. Un vero e proprio bollettino di guerra.
Tutto questo, secondo Fausto Sposato, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Cosenza, sarebbe da addebitare ad una mancanza di organizzazione. Basti pensare, per esempio, ai tanti pazienti in dialisi molti dei quali purtroppo sono positivi al covid, sparsi nei reparti dei vari nosocomi della provincia.
“Perché per esempio – la domanda che si pone Sposato – non individuare, un unico centro, come avviene in altre regioni, dove poterli curare evitando così di contagiare gli altri pazienti?” Ma non solo, “in questi ultimi giorni – sottolinea sempre Sposato -si stanno depotenziando gli altri reparti dell’Annunziata per creare nuovi posti Covid, quando ci sono altri Ospedali in provincia che potrebbero tranquillamente dare un concreto contributo in questo preciso momento, come quello di Rossano, giusto per citarne qualcuno.
Non basta istituire nuovi posti covid, quando si potrebbero riconvertire dei reparti. Oltre che all’Annunziata la riconversione, perché non avviene anche negli altri ospedali della provincia?”. In questo momento bisogna mettere da parte le ambizioni personali ed avere coraggio nell’attuare delle scelte precise, “se si vuole uscire da questo limbo”. Non serve “raccattare” un posto covid ora in un reparto, ora in un altro.
“Ci sono reparti – sintetizza infine Sposato – che in questo momento non hanno motivo di restare aperti. Bisogna ottimizzare, avere il coraggio di fare delle scelte e pensare naturalmente oltre ai pazienti covid, anche a quelli con patologie urgenti” Insomma, ogni ospedale nella provincia di Cosenza ha un’organizzazione diversa rispetto all’altro, con i soliti interessi da preservare che prevalgono sulla eccezionalità del momento che stiamo vivendo.