Dopo le molte proteste e segnalazioni che ci sono state sull’organizzazione di chi è in isolamento domiciliare, il consigliere comunale Giandomenico La Fauci cerca di spiegare la grave situazione che affligge Messina in questo momento. «Ricevo decine di telefonate giornaliere di cittadini che faticano a risolvere le faccende più banali. Sul tema rifiuti ho appurato che il ritiro spetta all’Asp che – da quanto ho appreso – ha appaltato alla Medieco Servizi srl il servizio. La società, però, riesce a coprire solo 700 utenze per Messina e parte della sua provincia. Purtroppo, i casi sono in aumento, soprattutto quelli di isolamento dovuto a contatti con positivi.
Per questo, allora, i numeri coperti non bastano più e tanti cittadini non riescono a smaltire i propri rifiuti. Mi sono messo in contatto sia con l’Asp che con la Messina Servizi, per capire chi dovrebbe implementare il servizio e secondo quali passaggi. Da entrambe le parti, però, ho ricevuto risposte non soddisfacente e che non chiariscono. Chiedo, allora, che le due parti – magari sotto il controllo diretto dell’assessorato alla sanità – comunichino tra loro e trovino le risorse per aiutare i cittadini».
Il consigliere spiega poi il problema della consegna della spesa a domicilio per chi è in isolamento. «In città esistono supermercati che effettuano la consegna a domicilio, vero anche che non tutti i cittadini hanno la possibilità, i mezzi o le capacità di usufruirne. Per questo, allora, in tanti chiedono di poter essere aiutati direttamente dall’istituzione. Non tutti, infatti, hanno parenti o amici che possono effettuare per loro la spesa. Non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno, soprattutto per cose semplici come queste. Al sindaco – all’amministrazione tutta -, allora, mi sento in dovere di chiedere questo tipo di attenzione invece delle classiche piazzate social per attirare i media.
Per concludere La Fauci si concentra sul problema che riguarda gli esiti dei tamponi “Tanti, , dopo aver effettuato il tampone – quello per capire se la positività si sia trasformata in negatività – attendono per tanti giorni l’esito dello stesso. Chiaramente, questa attesa complica il rientro a lavoro rischiando conseguenze indesiderate anche dal punto di vista economico. Sono tanti, infatti, i lavoratori non dipendenti o che guadagnano a cottimo o a giornata. Ripeto che non possiamo muovere critiche nei confronti dell’Asp e del sistema sanitario congestionato, dobbiamo però anche metterci nei panni di questi cittadini – comunque in attesa di sapere se guariti o meno – che fremono non solo per la propria salute ma, troppo spesso, nella paura di non riuscire a sopravvivere dal punto di vista economico dopo aver superato la malattia.