Coronavirus

Covid e minori, l’Asd Torregrotta: “Super Green Pass provoca disagi”

Diverse società sportive, che operano coi minori, si stanno lamentando dei disagi che l’applicazione della norma sul super green pass per gli over 12 provoca tra disuguaglianze e il rischio di allontanare i giovani dalla pratica dello sport.

Tra queste l’Asd Torregrotta che fa sapere come: “Lo sport e il calcio hanno grande valore nel contesto civile che la custodia Costituzionale offre al nostro popolo. Motivo per cui poniamo l’attenzione su un vero e proprio dramma che si sta consumando nella quasi totalità delle associazioni sportive italiane che praticano le più innumerevoli attività giovanili”.

Green Pass rafforzato agli sportivi

Il Torregrotta, in tutte le sue componenti, fin dai primi momenti della diffusione del virus Sars-Covid-19, ha concesso “la più totale fiducia nella scienza sanitaria ed ha attuato ogni comportamento precauzionale e preventivo nel pieno rispetto dei protocolli pandemici emanati dalle Istituzioni Federali e, ancor prima, dalle Istituzioni Civili della nostra Repubblica”.

Per rispettare tali disposizione però il Torregrotta fa notare come, per tutti gli sportivi che hanno superato la prevista soglia di anni 12, questo sta conducendo all’attuazione di pratiche che, seppure legittime ed apprezzate nella loro ratio precauzionale, stanno di fatto creando veri e propri disagi sportivi, sociali e psichici in capo a minori. “Questi consapevolmente o per scelte altrui – prosegue l’Asd Torregrotta – si trovano a dover affrontare situazioni di privazione dei benefici che lo sport dà, e darà, allo loro vita”.

Disuguaglianze e ricerca della soluzione

Una situazione che diventa ancor più paradossale quando i minori che militano nelle stesse categorie sportive frequentano anche le stesse classi e sono costretti a subire un diverso trattamento a seconda della loro data di nascita.

“Le attività associative della società Torregrotta si sono sempre caratterizzate per il più ampio rispetto dei principi della Carta dei Diritti dei Bambini e dei più radicati principi e valori Costituzionali Italiani ed Europei”. Per questo il presidente Arizzi e il responsabile per la tutela dei minori Archimede chiedono che lo Stato e le federazioni sportive tutelino gli atleti minori anche dalla discriminazione indiretta o di riflesso. Individuando soluzioni che non inducano gli operatori sportivi ad una discriminazione, “affinché nessun bambino innocente rimanga isolato, o ancor peggio dietro le porte di un impianto sportivo”.