Coronavirus

Covid #ioapro. Chiara, ristoratrice in lacrime: “Aiutateci. Lo chiedo in ginocchio”

L’ immagine di una donna in ginocchio ha fatto il giro del mondo sui social durante la manifestazione dei ristoratori che si sta svolgendo in questi giorni a Roma  ” IO APRO”, per protestare e chiedere aiuto allo Stato  per le gravi conseguenze che il  covid 19 ha avuto su tutta la società  e soprattutto sull’ economia di chi gestiva negozi e ristoranti. Una pandemia che non sembra volerci abbandonare e che ha già  portato numerose persone sull’orlo della disperazione .

Le lacrime di Chiara

Tutta l’esasperazione, la rabbia ,lo sconforto di questo anno trascorso atterrati da un virus sconosciuto che si chiama covid19, é stata rappresentata dalle lacrime di Chiara una imprenditrice, che ha avuto il coraggio di mostrare tutto il suo disappunto davanti ad una situazione ormai insostenibile .

“Ve lo chiedo in ginocchio”

 “Aiutateci, ve lo chiedo per piacere. Ve lo chiedo in ginocchio“. Piange e si inginocchia a  terra in lacrime, Chiara, 50enne ristoratrice toscana. Dopo ore di protesta e attimi di tensione, la rabbia e le emozioni di Chiara sono esplose davanti al cordone dei poliziotti in tenuta anti sommossa schierati su via dei Cerchi.

“Non ho i soldi per vivere”

Piange, si appella al governo Draghi: “Aiutateci, siamo disperati. Non ce la facciamo più a dire ‘È arrivata la bolletta, come la paghiamo?‘, ‘E’ arrivato l’affitto cosa gli diamo?'”. Tra i singhiozzi e l’abbraccio di altri ristoratori che la fanno rialzare in piedi, chiara ormai è un fiume in piena: “non ho soldi per fare la spesa, se non mi aiutassero le persone io non avrei i soldi per comprare da mangiare”.

Seduta ai piedi dei fornelli

Erano circa 800 i manifestanti, che hanno partecipato alla protesta dei ristoratori, presenti al Circo Massimo, nella Capitale. Ci sono stati momenti di tensione. Tra i manifestanti  un’ altra donna  Camilla Moccia, la ristoratrice fotografata seduta a terra ai piedi dei fornelli della cucina del suo ristorante. Un momento di sconforto ritratto in uno scatto che divenne simbolo della disperazione dei ristoratori. “I miei genitori mi hanno trasmesso la passione per la cucina ma vedere oggi il ristorante così è tosta”, racconta Camilla. “Io non mollo, perché a 22 anni sono molto determinata – aggiunge – I disordini in piazza? Non sono quelli i metodi giusti per ottenere qualcosa. Vedere la manifestazione di oggi, così pacifica, è una grande cosa. Vedere quello che è successo ieri è invece una grandissima delusione”.

“Riapriamo per i nostri figli”

Noi dobbiamo riaprire per i nostri figli. Perchè alcune attività posso aprire e altre no? Se il Covid c’è, c’è per tutti”. E’ quanto grida Sandra Di Bella, del movimento ‘Ristoratori siciliani indipendenti’, che indossa una sorta di elmo vichingo con le corna. “Ci hanno lasciato in mutande”, hanno gridato i ristoratori maremmani che hanno appeso ad un cavo diverse mutande gialle e rosse con lo slogan ‘L’Italia ci ha lasciato in mutande, ora BASTA.

Il movimento Ristoratori siciliani indipendenti

Le donne in piazza

Purtroppo durante le giornate anche scontri e qualche disordine ,che ,le forze dell’ ordine hanno dovuto contrastare con cariche antisommossa .TANTISSIMI IN PIAZZA A PROTESTARE E QUESTA VOLTA anche TANTE DONNE COME CHIARA ,CAMILLA e SANDRA CHE con estrema determinazione NON VOGLIONO E NON DEVONO ARRENDERSI AD ABBASSARE per sempre LA SARACINESCA DELLA PROPRIA VITA .