Coronavirus

Covid, “Messina in zona rossa alla De Luca”. Attacchi, polemiche e confusione

Il sindaco di Messina Cateno De Luca torna con le sue dirette dal Coc, il centro operativo comunale di Protezione Civile. Questo primo giorno di zona rossa, come decretato dal presidente della Regione Musumeci, è stato scandito soprattutto dalle polemiche per l’ordinanza firmata ieri sera dal sindaco.

In apertura una raffica di attacchi. All’assessore regionale Ruggero Razza, “colpevole” di essere intervenuto per chiedere la modifica dell’ordinanza che rende Messina zona ultrarossa. Ai consiglieri comunali, “colpevoli” di aver chiesto da diverse parti la modifica, la revoca o l’annullamento di un’ordinanza che oggi ha mandato in tilt un’intera città creando e alimentando solo confusione in una situazione già precaria e delicatissima. Infine, il nemico numero uno, il direttore generale dell’Asp di Messina Paolo La Paglia.

Il sindaco De Luca, nella sua prima diretta di questa seconda stagione di lockdown, non ha risparmiato chi oggi lo ha contestato per l’ordinanza che da venerdì introdurrà misure ancora più strette rispetto a quelle previste dalla zona rossa. Contestazioni che si sono concentrate oggi soprattutto sulla confusione creata da quell’ordinanza che da un punto all’altro appare contraddittoria e che chiude quei servizi che il Governo considera essenziali.

De Luca, in prima battuta, sembra ammettere gli errori: «L’ordinanza sarà modificata, è vero che ci sono delle cose da sistemare, ma ieri abbiamo fatto troppe cose».  Poi, affiancato dall’assessore Dafne Musolino, che l’ordinanza l’ha confezionata, ha dato vita a un siparietto che i messinesi oggi non meritavano. In pratica sarebbero tutti gli altri a non aver capito niente. L’ordinanza fa confusione e c’è stato un copia e incolla fatto male, per stessa ammissione di De Luca. Ma perché formalizzarsi troppo? Basta andare a interpretazione. Leggere il punto 10 e non puntualizzare troppo sul punto 11. Così De Luca e la Musolino hanno risposto a chi da un’intera giornata ha chiesto chiarimenti e spiegazioni. Considerato che tra quelle righe, tra un punto 10 e un allegato 23, c’è la vita di tante persone, negozi e attività che non hanno capito nulla, De Luca poteva dire “scusate, abbiamo sbagliato”. Invece ha fatto mille giri di parole per poi dire che comunque entro venerdì l’ordinanza sarà modificata o se ne farà un’altra. Dunque, evidentemente, proprio perfetta non è.

In ogni caso, il sunto delle spiegazioni che ha provato a dare oggi, è questo: fino a venerdì è in vigore l’ordinanza di Musumeci. Da venerdì subentrano le ulteriori restrizioni volute da De Luca che chiuderà anche tutte le attività considerate a livello nazionale come “servizi essenziali” (il famoso allegato 23). Ma in questi giorni potrebbero arrivare modifiche e chiarimenti. A Messina in pratica chiuderà tutto tranne negozi di alimentari e supermercati, edicole, farmacie, parafarmacie e tabacchini. Resteranno aperti gli uffici pubblici che svolgono servizi essenziali e di pubblica utilità. Il resto chiuso fino al 31 gennaio.

La diretta