Una super struttura con circa 500 figure professionali che si aggiunge a quelle già presenti. Un potenziamento delle Usca anche per gestire la raccolta dei rifiuti dei positivi in quarantena (e una nuova gara d’appalto per supportare la ditta che attualmente gestisce il servizio). I drive in che potrebbero diventare permanenti, insieme ad una task force che opera sul territorio. L’intesa con i medici di famiglia per gestire sia la fase di “liberazione” di chi ha finito la quarantena (e finora resta in casa a lungo in attesa di una mail che non arriva), che per i tamponi. Una macchina organizzativa che si prepara ad affrontare con una marcia decisamente in più la nuova fase dell’emergenza.
In una conferenza stampa che ha visto l’Asp aperta sabato mattina, la neo commissaria per l’emergenza Marzia Furnari, il capo di gabinetto dell’assessorato regionale alla sanità Ferdinando Croce, il direttore sanitario dell’Asp Dino Alagna si sono soffermati su numeri, provvedimenti, strategie per superare le crititicà finora emerse in modo drammatico. E nel corso dell’incontro è stato affrontato il tema della commissione ispettiva nominata dall’assessore Razza e che terminerà il suo lavoro il 25 dicembre.
Saranno circa 500 le figure professionali in più nello staff dell’emergenza covid Asp, tra medici, infermieri, biologi, informatici, amministrativi, psicologi, operatori socio sanitari, giornalisti. Un’iniezione in termini di presenze sul territorio in una fase della pandemia che ha spostato l’asse dell’emergenza dall’ospedalizzazione all’assistenza sul territorio. Marzia Furnari, neo commissaria all’emergenza per l’Asp di Messina si è insediata ieri ed ha subito avviato la macchina organizzativa degli interventi.
Il potenziamento delle strutture d’emergenza delle Asp siciliane è stato disposto dal governatore nelle scorse settimane, con particolare attenzione per quelle delle 3 Città Metropolitana. Tra le 3 l’Asp di Messina ha sicuramente risentito di forti criticità nelle ultime settimane e non ha retto l’urto di un’ondata che ha moltiplicato il numero dei positivi in isolamento domiciliare e della necessità di un tracciamento a tappeto, così come degli screening nelle scuole.
“Mi sono resa conto subito che la prima problematica è quella che riguarda il personale- ha spiegato in conferenza stampa Marzia Furnari– La straordinarietà del momento emergenziale ha richiesto un potenziamento di forze. Proprio per questo mi avvarrò di nuovi operatori. Avremo altri 350 medici per gli screening e la presenza sul territorio, ma anche psicologi, tecnici informatici, biologi, infermieri. Potenziamo anche le Usca alla luce della questione della raccolta dei rifiuti dei positivi in quarantena con operatori socio sanitari”. L’Università ha messo a disposizione ampi locali che saranno utilizzati per i prossimi mesi.
La commissaria ha già raggiunto un’intesa con l’ordine dei medici di Messina per snellire una delle fasi che ha riscontrato maggiori ritardi: l’autorizzazione ad uscire per chi ha finito l’isolamento domiciliare. Ora potranno farlo anche i medici di famiglia, riducendo quindi quei casi di intere famiglie “confinate” in casa senza risposta. Nel frattempo si sta lavorando anche con le gare d’appalto per la gestione dei rifiuti di tipo A (quelli dei positivi in quarantena). Le nuove figure professionali seguiranno una breve formazione e saranno coordinati all’interno del team. Si lavora oggi sul covid guardando anche alla fase dei vaccini, che è già alle porte.
“Questa è una fase analitica- ha continuato la Furnari- Sono aperta ad ogni proposta, già ho avuto i primi contatti con gli assessori comunali. E’ importante operare in sinergia. Non voglio lavorare sulle macerie, ma guardare avanti. Il virus è brutto, ma dagli errori s’impara e dobbiamo vivere quanto sta accadendo in modo da trasformare gli ostacoli in opportunità di crescita. La sanità deve uscirne potenziata, migliorata”.
Sia la commissaria Furnari che i commissari nominati da Razza per far luce su quanto accaduto nelle ultime settimane all’Asp di Messina relazioneranno all’assessore, con l’obiettivo di superare le criticità e trovare soluzioni. Sarà l’assessore, dopo aver letto la relazione della commissione d’indagine sull’Asp, a valutare le decisioni da prendere, comprese quelle che riguardano il direttore generale Paolo La Paglia, qualora dovessero emergere le condizioni. Il manager è finito al centro di polemiche e richieste di rimozione, ma l’assessore prima di prendere una decisione vuol approfondire quanto accaduto.
Nel frattempo sono 61 mila le persone che si sono registrate in 5 giorni segnalando il loro rientro in Sicilia. Altri 10 mila sono attesi tra oggi e domenica. A Messina e provincia si sono registrati in 8.600 e ne sono già arrivati più di 4 mila. “La Sicilia sta organizzando un Natale in sicurezza e quel che ci conforta è l’aver trovato una risposta unanime nei siciliani-ha commentato Ferdinando Croce, capo di gabinetto dell’assessorato regionale alla sanità- C’è un grande senso di responsabilità e ce ne accorgiamo anche quando nei drive in allestiti per chi rientra si recano persone che abitano abitualmente qui. Infatti stiamo pensando di creare drive in permanenti anche oltre il 7 gennaio”.
Non nasconde la soddisfazione Ferdinando Croce, nello snocciolare i numeri dell’operazione rientro che vedrà il picco massimo tra oggi e domani. Dal 21 infatti scatta il divieto di spostamento tra le Regioni. Ma Croce è soddisfatto anche per il lavoro svolto nelle ultime settimane (spesso sottotraccia) per affrontare e dare soluzione alle criticità della struttura emergenza Covid Asp. L’insediamento della commissaria Marzia Furnari, che avrà a disposizione un team di circa 500 persone, è anche frutto del suo lavoro tra Messina e Palermo.
“Aggiungo altri numeri- ha poi detto- Da ieri mattina è iniziato il termine per la presentazione delle pre-adesioni alle vaccinazioni Covid. Ebbene, in 48 ore ci sono già 8.500 adesioni. Si tratta, come previsto nella prima fase, di personale medico. Ma è un risultato di grande importanza”. Quanto alle falle che il sistema Asp Messina ha dimostrato in queste settimane, Croce non lo nega e sottolinea come le criticità siano venute alla luce quando, con la seconda ondata è aumentato in modo esponenziale il numero dei positivi in quarantena domiciliare, spostando l’asse dell’emergenza dall’ospedalizzazione all’assistenza sul territorio. In pochi giorni il tema dei posti letto in ospedale è stato sostituito dalle criticità dell’assistenza sul territorio, primo fra tutti il problema dei ritardi nei tamponi e nelle problematiche del tracciamento e dello screening per le scuole.
A proposito delle criticità del sistema Asp è stato di grande interesse l’intervento del direttore sanitario Dino Alagna (che si è insediato da poche settimane colmando un vuoto che durava da troppo tempo). Alagna ha subito ringraziato chi finora, tra difficoltà logistiche e carenza di personale e mezzi, ha guidato la macchina covid Asp e cioè Crisicelli, che comunque continuerà ad operare in un team sicuramente più che potenziato.
“Si sta avviando un potenziamento sia qualitativo che quantitativo- ha spiegato Alagna– Stiamo operando su tutti i fronti, ma c’era una situazione molto critica per quanto riguarda la mancata digitalizzazione. Non dimentichiamo che da marzo l’ufficio per l’emergenza covid lavorava con 12 persone armate di carta e penna per inserire i dati su excel. Hanno lavorato con sacrifici ed in condizioni difficili. Certo, nei momenti di maggiore esigenza sono stati effettuati i primi spostamenti, ma non basta. Adesso faremo anche la formazione per quanti entreranno a far parte della task force e avvieremo un lavoro di coordinamento che è urgente e necessario”. A chi evidenzia come l’Asp sia finita nella bufera per la gestione dell’emergenza come per esempio sui posti letto d’intensiva a Barcellona definiti “fantasma”, Alagna chiarisce come stavano in realtà i fatti.
“Mai stati posti farlocchi. Quei posti sono stati richiesti e noleggiati ed erano subito attivabili proprio in virtù dell’emergenza. Quello di Barcellona è ospedale Covid e quei letti servivano appunto nell’ambito dell’emergenza. Stesso discorso vale per Taormina. Il problema che dobbiamo porci è un altro. Ed è quello del personale, perché se attivi i posti di terapia intensiva ma non hai ad esempio gli anestesisti, di fatto è come se non li avessi. Attualmente la carenza è di 26 anestesisti”.
L’Asp sta programmando una serie di interventi per potenziare la presenza nel territorio ed i presidi e nel frattempo la Regione sta ultimando il potenziamento con i bandi destinati ai giovani medici. Molti di questi li stiamo vedendo già nei drive in, affiancati naturlamente dai più esperti.