“Se la Sicilia si trova oggi in piena emergenza Covid19, gravi responsabilità sono dell’assessore alla Salute Ruggero Razza che non ha svolto in maniera adeguata le sue funzioni di indirizzo e coordinamento della programmazione sanitaria e dell’assistenza territoriale ed ospedaliera per fronteggiare la pandemia. Ed ha ritardato tutti i provvedimenti di sua competenza per attenuarne gli effetti consentendo il progressivo innalzamento del livello di rischio nella diffusione del virus creando dunque i presupposti che hanno portato la Sicilia ad essere dichiarata ‘area arancione. Con le conseguenti misure restrittive ai sensi dell’articolo 2 del Dpcm del 3 novembre”. È uno dei passaggi della mozione di censura nei confronti dell’assessore alla Salute Ruggero Razza depositata all’Ars, firmata da Giuseppe Lupo (capogruppo Pd), Giorgio Pasqua (capogruppo M5S), Claudio Fava (Cento passi) e dai deputati dei rispettivi gruppi parlamentari.
Con la mozione, che rappresenta di fatto un atto di “sfiducia”, si chiede al presidente della Regione Nello Musumeci di provvedere alla “immediata rimozione e sostituzione dell’assessore Razza”.
Nella mozione vengono elencate le diverse presunte inadempienze dell’assessore alla Salute, che anche di fronte all’evidenza della gravità della situazione ha più volte minimizzato la recrudescenza della pandemia. “Questo atteggiamento – si legge nell’atto parlamentare – ha determinato un drammatico deficit organizzativo nel sistema sanitario regionale, così come nel sistema di tracciamento dei casi”.
Ed in tempi più recenti, all’indomani del provvedimento che ha dichiarato l’Isola “area arancione”, “invece di intavolare un confronto costruttivo con il governo nazionale per delineare un percorso che conduca la Sicilia fuori dall’attuale scenario di elevato rischio e, quindi, alla applicazione di misure meno penalizzanti per l’economia, l’assessore Razza – si legge ancora nella mozione – ha ritenuto di dovere confutare i dati emersi dal monitoraggio effettuato dall’Iss negando il livello di rischio cui è esposta la salute nel territorio regionale ed imputando in modo irresponsabile al governo nazionale la presunta ‘volontà politica’ di penalizzare la nostra isola”.
Uno “scaricabarile”, quello messo in piedi dall’assessore Razza “che rischia oltretutto di aprire uno scontro istituzionale sterile e pericoloso che, come già accaduto in Nord Italia, porterebbe ad appesantire ulteriormente una situazione già drammatica”.