Riparte in maniera definitiva il mondo della ristorazione. Da oggi, le 160mila attività che, in tutto il territorio nazionale, dal 26 aprile scorso sono state impossibilitate a lavorare a regime a causa del divieto di somministrare cibi e bevande all’interno dei locali, riapriranno i battenti. Si tratta del 46% circa delle imprese della ristorazione, il cui confinamento, di fatto, è stato prolungato di un mese e mezzo.
“Per il comparto – spiega Carmelo Picciotto, presidente di Fipe Messina – si tratta di un momento importantissimo. Abbiamo grande fiducia nel futuro e siamo convinti che oggi più che mai sia necessario spingere sull’acceleratore e reinventare il ruolo dei pubblici esercizi che restano l’ultimo baluardo contro la corsa al prodotto di massa. Quelli che oggi fanno la differenza nella promozione e commercializzazione dei prodotti del territorio, quelli che diffondono cultura e tradizioni enogastronomiche, orientando al consumo consapevole e alla buona socialità, quella del rispetto delle regole. Ecco perché oggi più che mai è fondamentale non abbassare la guardia e continuare a rispettare le regole come fino ad oggi abbiamo fatto per giungere al traguardo di questo ultimo miglio con successo”.
“Per i pubblici esercizi – prosegue – sono stati mesi durissimi che hanno lasciato sul campo morti e feriti. 171 le cessazioni di attività nel 2020 a fronte di 60 nuove iscrizioni. 1697 i posti di lavoro persi solo a Messina, il 23,5 in più rispetto al 2019. Praticamente un’ecatombe. che non può lasciarci indifferenti”.