MESSINA – Commissioni al minimo e ristori insufficienti. Gli agenti di commercio messinesi sono “sull’orlo del baratro”. A lanciare il grido d’allarme, a nome della categoria, sono il presidente provinciale della Fiarc Sebastiano Ciccarello e i consiglieri Antonio Parlavecchio e Marcello Sigilli (nella foto). Insieme al presidente regionale Fiarc, Alberto Palella, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale alle Attività produttive, Domenico Turiano, con l’obiettivo di reiprendere “il dialogo in merito allo stato della crisi del settore e stabilire percorsi utili a sviluppare possibili azioni di supporto alla categoria”.
“Nell’ ultimo anno – spiegano Ciccarello, Parlavecchio e Sigilli – gli agenti di commercio sono stati flagellati da diverse dinamiche che hanno reso quasi impossibile per molti di noi lavorare e, allo stesso tempo, accedere ai ristori previsti per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Il sistema di sostegno messo in piedi dal precedente Governo – aggiungono – oltre a non coprire in maniera efficace la pluralità di settori per cui operiamo, finora non ha tenuto conto del differimento del pagamento delle provvigioni. In accordo con il nazionale, negli scorsi mesi era stato aperto un tavolo di confronto con il ministero dello Sviluppo economico su diverse tematiche strategiche per il settore, che è stato però interrotto dal succedersi di nuovi esponenti alla guida dell’esecutivo”.
La denuncia arriva dalla Fiarc Confesercenti- Federazione Italiana agenti e rappresentati del commercio – l’organizzazione più rappresentativa della categoria su tutto il territorio nazionale. Il dramma sta interessando tutti i settori economici coinvolge in un subdolo effetto domino anche gli agenti di commercio. La categoria conta oltre 220 mila professionisti in tutta Italia di cui oltre 18 mila in Sicilia “che – spiegano Ciccarello, Parlavecchio e Sigilli – movimentano una parte considerevole del Pil nazionale e che oggi risultano tra i più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia. Con il decremento dei consumi si assiste infatti ad una conseguente diminuzione degli ordini agli agenti ed inoltre le aziende al collasso, non potendo ridurre i costi fissi, tendono a liquidare le commissioni, quelle rimaste, con notevole ritardo”. (Carmelo Caspanello)