Sarà il processo, attraverso il confronto tra accusa e difesa e le testimonianze delle persone coinvolte, a stabilire se le accuse nei confronti di Giuseppe Zagami, l'imprenditore attivo nel settore della macellazione nella jonica, sono fondate. Il Giudice per l'udienza preliminare ha chiuso ieri il vaglio dell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza sul fallimento della Meridionale Importazioni, nel 2012. Fallimento che secondo la Procura sarebbe stato "pilotato" del Il giudice ha rinviato a giudizio tutti gli indagati, tranne che Giuseppe Imbesi, di San Vito Sullo Jonio, in Calabria, prosciolto da tutte le ipotesi di reato. Stralcio e difetto di notifica, invece, per la posizione di Giovanni Miuccio.
Ha scelto di patteggiare invece Beniamino Ricciardi: 2 anni e 10 mesi per lui la condanna ratificata dal Giudice. Per tutti gli altri si va a giudizio davanti alla II sezione Penale del Tribunale a partire dal 22 gennaio prossimo.
Indagati, insieme a Zagami, anche il figlio Massimo Zagami, il catanese Angelo Gullo, il veterinario Giuseppe Luca Riggio, Concettina Cacciola, l'albanese Llazar Sako e il messinese Leonardo La Spada, ieri prosciolto con formula piena "per non aver commesso il fatto".
Sono tutti coinvolti nella gestione finanziaria delle società riconducibili a Zagami. L'ipotesi d'accusa della Procura per il veterinario è invece che avrebbe rivelato a Zagami in anticipo i controlli dell'Asp. La Finanza aveva sequestrato le aziende Alcantara Carni, G.Z. Com. Best. Srl, Centro Sud Carni, G. Z Immobiliare.
Hanno difeso gli avvocati Antonio Strangi, Piero Luccisano, Salvatore Silvestro, Giuseppe Valentino, Anna Scarcella, Ramona Arena.
(Alessandra Serio)