Leggendo i giornali apprendo che “con delibera approvata due giorni fa, la giunta comunale ha stabilito che il termine del 28 febbraio 2019, previsto dalla delibera di G.M. N° 11/2019 dei 10/01/2019, per la sottoscrizione degli accordi di pagamento è differito al 30 aprile 2019”.
A questo punto, e prima di commentare, è necessario riavvolgere il nastro e fare una “cronostoria”.
Durante l’approvazione del “Salva Messina” l’amministrazione dichiarava con fermezza che qualora «il 31 dicembre 2018 non sarebbero stati sottoscritti gli accordi con un numero di creditori che rappresentassero almeno il 70% dell’intera massa debitoria dei debiti derivanti da sentenze esecutive si doveva predisporre e portare in Consiglio Comunale la delibera sulla dichiarazione del dissesto finanziario, senza aspettare che l’input arrivasse dalla Corte dei Conti”.
Ricordo anche che diversi consiglieri votarono a favore del “Salva Messina” anche in virtù della imminente scadenza, per il bene della città (scelta rispettabile ma che personalmente mi apparve abbastanza di comodo).
Ma, come per incanto, la “deadline” inizialmente fissata al 31 dicembre 2018 viene prorogata, con un atto di Giunta del 10 gennaio 2019, al 28 febbraio 2019. Si sosteneva, anche stavolta, che “se non verrà raggiunto un accordo con il 70% dei creditori sarà lo stesso sindaco De Luca a proporre al consiglio comunale di dichiarare il dissesto finanziario”: un copione già visto .
In quella occasione però il consigliere comunale di LiberaMe Massimo Rizzo, presidente della commissione Bilancio, chiese il perché di questa proroga e criticò l’amministrazione per la mancanza di informazione al consiglio comunale in merito a questa scelta. Non abbiamo avuto la fortuna di sapere se a queste domande siano arrivate risposte e, se ci sono state, abbiano soddisfatto i nostri rappresentanti….
Concludendo, in base a quanto descritto, l’amministrazione avrebbe già dovuto preparare la delibera di dissesto da sottoporre al Consiglio. Cosa che non è accaduta, anzi la nuova proroga è stata servita.
Ciò che colpisce non è la strategia adottata dal sindaco, lui fa il proprio gioco, ma il silenzio assordante dell’intero consiglio comunale che viene meno alla sua funzione principale di controllo.
Come cittadino sono molto preoccupato, si sta sottovalutando un aspetto fondamentale della vicenda Messina, dall’accordo coi creditori passa o meno il dissesto della città? Passa il nostro futuro e quello dei nostri figli?
Ma forse a Messina vi sono altre priorità.
Giuseppe Giannetto