L’ennesima tragedia avvenuta sull’autostrada Messina-Palermo induce a qualche riflessione. Naturalmente, non ci riferiamo al caso specifico, né agli altri drammatici fatti delle settimane scorse, però non possiamo fare a meno di notare che i media e l’opinione pubblica continuano ad attribuire la principale responsabilità alla poca sicurezza delle nostre strade: guard rail inefficaci, asfalto scivoloso, buche, avvallamenti pericolosi e chi più ne ha più ne metta. Sottovalutando le responsabilità di quelli che consideriamo la causa prima degli incidenti: gli imbecilli al volante
. Il cui numero cresce con preoccupante rapidità. Certo, sugli incidenti incide anche il vergognoso stato della viabilità, a cominciare dai pericolosissimi avvallamenti che si incontrano nella parte più nuova della ME-PA e fanno dubitare dell’adeguatezza dello spessore della pavimentazione. Ne sa qualcosa lo stesso procuratore antimafia Piero Grasso che, alla fine di Settembre 2009, vide l’auto della sua scorta – non si può certo dire che l’autista fosse un pivellino – ribaltarsi più volte. I giornali d’allora si chiesero chi avesse collaudato i lavori di quel lungo tratto privo dei requisiti di sicurezza; ma poi tutto passò nel dimenticatoio. Riconosciute le colpe dell’autostrada, bisogna ammettere che qualsiasi lavoro di messa in sicurezza risulterà inutile senza una inflessibile repressione dei comportamenti pericolosi
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Quante volte abbiamo visto gli imbecilli di turno accodarsi, strombazzando o lampeggiando, all’auto che procede – anche troppo lentamente, ma ciò non giustifica affatto l’imbecille – in corsia di sorpasso? E quante volte siamo stati sfiorati dal delinquente . sì, proprio delinquente perché mette a rischio la vita degli altri – che supera senza rispettare la delimitazione delle corsie di marcia e di sorpasso. Per non parlare di chi, stufo di restare in coda – la coda è roba da ometti, non da superdotati come lui – sorpassa a destra, orgoglioso della propria scaltrezzaConstatando amaramente che questi idioti la passano quasi sempre liscia. Anzi, è più probabile che causino un incidente – del quale è poi difficilissimo provare le responsabilità – piuttosto che incappare in una bella pattuglia della Stradale. In fondo, è quanto accade anche nella nostra in città: basta guardare lo sguardo tra l’allibito e il terrorizzato dei crocieristi, ormai portati a confondere le vie Vittorio Emanuele e Garibaldi con l’ex muro di Berlino e gli automobilisti messinesi con i Vopos di Pankow. Con l’ulteriore conseguenza che la gente, disabituata da decenni alla disciplina e alle sanzioni, arriva a ritenere iniqua ogni misura punitiva.
La ricetta per ridurre queste tragedie, è la scoperta dell’acqua calda: maggiori controlli e severa repressione delle violazioni. E, triste consolazione degli automobilisti per bene, un sentito disprezzo nei confronti degli imbecilli al volante. In attesa dei lavori per la messa in sicurezza delle strade.