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Crisi idrica a Messina, il Pd “interroga” Basile: “Cambiare si può”

MESSINA – Interrogazione sulla situazione idrica nella città di Messina e le misure urgenti per contenerla. I consiglieri comunali del Partito democratico, Felice Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo, scrivono al sindaco di Messina. In primo piano la proposta, avanzata con l’Osservatorio del Pd sull’emergenza acqua, di fare “un razionamento per parti di città, in base ai giorni, dato che l’attuale sistema non garantisce un’efficiente distribuzione dell’acqua alle case, danneggiando chi abita ai piani alti”. Si evidenzia la necessità di una “mappatura dell’intera rete di distribuzione cittadina dell’acqua” e si chedono numerosi chiarimenti. A partire da quale sia “l’effettiva portata di acqua che proviene dagli acquedotti che servono la città di Messina, suddivisa per singola fonte di approvvigionamento”.

Scrivono i tre consiglieri: “La città di Messina sta vivendo da ormai oltre un mese una gravissima crisi di approvvigionamento idrico che sta mettendo in difficoltà migliaia di famiglie di concittadini. Famiglie che lamentano penuria, insufficienza e mancanza completa di acqua per usi domestici essenziali. E si è appreso da ufficiali comunicazioni dell’amministrazione che la rete di distribuzione idrica della città di Messina perde attualmente circa il 52% di acqua per usi domestici, nonostante interventi di adeguamento e sistemazione della rete che sono in corso da anni da parte di Amam. In più, oltre il 75% della fornitura idrica della città di Messina proviene dai pozzi di Bufardo e Torrerossa e la portata idrica della rete di approvvigionamento di Messina è diminuita per fattori climatici e di consistenza delle vene di acqua di provenienza. Tuttavia, non è stata comunicata la consistenza di quanto sia attualmente la portata idrica per la città”.

“Non si garantisce un’efficiente distribuzione idrica nelle case”

Aggiunge il gruppo consiliare del Pd: “La rete di distribuzione dell’acqua nella città di Messina è costruita su un sistema “ad anelli” che, a partire dai serbatoi di accumulo distribuiscono acqua alle case dei cittadini per alcune ore al giorno, così che tutte le abitazioni collegate a ogni singolo “anello” attingono l’acqua del medesimo. Il sistema “ad anelli”, funzionando con la semplice pressione idrica di caduta, laddove sia tenuto aperto per poche ore, non consente una efficiente distribuzione dell’acqua alle case. In poche ore di distribuzione non si riesce a raggiungere, per il principio dei vasi comunicanti, la pressione sufficiente perché l’acqua raggiunga le abitazioni che sono poste nei tratti posti più in alto di ogni singolo anello. E le abitazioni poste in basso, anche con poche ore di distribuzione, riescono ad ottenere una sufficiente quantità d’acqua, mentre quelle poste a livelli più alti dell’anello non riescono ad attingere alla distribuzione per scarsa pressione di distribuzione”.

“Chiarimenti su Taormina”

I consiglieri ricordano pure che “tra il Comune di Messina e quello di Taormina è in atto un accordo in base al quale dalle condutture dell’acquedotto di Fiumefreddo si diparte uno stacco a favore della città di Taormina in grado di erogare una portata, per come appreso dall’accordo tra i Comuni, fino a 60 l/s. E successivamente, attraverso uno stacco realizzato sull’acquedotto dell’Alcantara, orientativamente verso Giampilieri, la società che gestisce la rete idrica di Taormina, ossia Sicilacque, reimmette nella con-
duttura dell’acquedotto di Fiumefreddo che approvvigiona la città di Messina.

I consiglieri continuano: “Dal 2018 alla data attuale i lavori strutturali effettivamente eseguiti da Amam sul sistema di approvvigionamento idrico di Messina sono stati quelli relativi al completamento parziale del serbatoio “Montesanto 1” e alla mitigazione della vulnerabilità dell’acquedotto di Fiumefreddo. Il tutto con un sistema di lavori che non è ancora chiaro se ha effettivamente ridotto o aumentato le criticità, anche alla luce dei recenti disservizi per rottura della condotta a Santa Margherita e a quelli, a quanto pare non completati, di sistemazione delle sorgive dell’acquedotto della Santissima. E, con il Pnrr, la città di Messina ha ottenuto un finanziamento pari a 20 milioni di euro da destinare a lavori di efficientamento della rete di distribuzione idrica. Ma, dato che Messina non ha una mappatura dell’intera rete di distribuzione cittadina dell’acqua, primo passo per conoscere adeguatamente la condizione effettiva delle condutture, le condizioni di ammaloramento più gravi e urgenti e ogni altra utile informazione relativa allo stato della rete”, la richiesta all’amministrazione è chiara. Si chiede di “dare una indicazione sulle urgenze da risolvere e sui lavori davvero necessari per efficientare quanto più possibile la rete, passando per una seria campagna di ricerca e riduzione delle perdite idriche”.

“I cittadini hanno lamentato disservizi al Coc”

Il Pd solleva pure un altro problema: “Nelle scorse settimane e ancora in questi giorni i cittadini lamentano ripetutamente disservizi e malfunzionamenti (smentiti dall’assessore Minutoli, n.d.r.) del sistema di segnalazione d’emergenza istituito presso il Coc, Centro operativo comunale. E hanno denunciato mancanze di risposte ai centralini di emergenza, lunghe e spesso vane attese alla risposta, mancato invio di autobotti di approvvigionamento per le abitazioni e i condomini che ne abbiano fatto richiesta”.

“Qual è l’effettiva portata dagli acquedotti?”

“Considerata la massima urgenza nellìaffrontare la stagione estiva ormai in pieno corso con una adeguata risposta amministrativa per far fronte al gravissimo disagio subito dai cittadini, ecco i quesiti al sindaco.

  • I consiglieri domandano “quale sia, alla data attuale, la effettiva portata di acqua che proviene dagli acquedotti che servono la città di Messina, suddivisa per singola fonte di approvvigionamento, ivi comprendendo anche le sorgive e i pozzi di captazione presenti nel territorio del Comune e che questo dato venga riferito giorno per giorno sino alla risoluzione dell’attuale crisi idrica.
  • Quale sia l’effettiva quantità d’acqua captata all’origine e quale la quantità effettivamente versata
    nei serbatoi di accumulo della città di Messina.
  • Quale sia l’effettiva quantità di acqua distribuita dalla società AMAM S.p.A. alla città di Messina
    quotidianamente.
  • Quale sia il livello medio di riempimento delle vasche del Bufardo e di Torrerossa, dalle quali
    attinge il sistema di pompaggio dell’acquedotto di Fiumefreddo.
  • Se la portata di acqua nelle vasche di riempimento del Bufardo e di Torrerossa diminuisca a causa
  • di una riduzione dell’acqua di provenienza dalla falda ovvero se vi siano delle ragioni tecnico-
  • amministrative in atto con la ditta subappaltatrice che gestisce le quattro pompe che pompano
  • l’acqua da Fiumefreddo a Piedimonte che possano in qualche modo inficiare sulla eventuale portata di acqua.
  • Quali siano stati gli interventi effettuati sull’acquedotto di Fiumefreddo per la riduzione delle vulnerabilità e come questi abbiano comportato una maggiore affidabilità della fornitura idrica in
    città.
  • Quali siano gli interventi effettuati sulle sorgive dell’acquedotto della Santissima e se questi abbiano effettivamente comportato vantaggi in termini di portata e di affidabilità della fornitura idrica.
  • Quale sia lo stato di avanzamento dei lavori di ripristino del serbatoio “Montesanto 1” e specificatamente se la maggiore capacità di stoccaggio idrico sia stata realizzata e quali siano i vantaggi per l’approvvigionamento e la disponibilità di acqua in città.
  • Se non ritenga operare un riordino del sistema di gestione delle emergenze effettuato dal Coc che preveda: un rafforzamento delle unità di personale dedicate alla risposta telefonica e/o ad ogni altra forma di comunicazione e segnalazione a contatto coi cittadini; l’impostazione di un metodo di classificazione e protocollo delle richieste e delle segnalazioni dei cittadini che rendano identificabili e sempre trasparenti e controllabili gli interventi da porre in essere; l’attivazione da parte del Coc di ulteriori canali di comunicazione (mail, whatsapp,..) che possa agevolare il rapporto coi cittadini e possa agire con ulteriore maggiore trasparenza, a tutela dei cittadini e della stessa amministrazione”.

“Occorre cambiare il sistema di distribuzione idrica della città”

I consiglieri interrogano Basle pure “se non ritenga opportuno, che l’Amam non cambi il sistema di distribuzione idrica della città, passando da quello attuale, che eroga acqua per periodi di tempo insufficienti all’ottimale riempimento degli anelli della città e che non assicura la portata d’acqua e la pressione utili per coprire tutte le abitazioni di ogni “anello”, a un sistema che preveda invece la distribuzione idrica ai vari “anelli” a giorni alterni. Il tutto in modo da concentrare l’acqua che proviene dai nostri acquedotti per più ore soltanto ad alcuni “anelli” di distribuzione in maniera da consentire sia la portata d’acqua che il tempo di distribuzione, che la pressione sufficienti a riempire tutti i serbatoi del singolo “anello” per poi, il giorno successivo, operare col riempimento selettivo di altri “anelli” della rete. Così da poter consentire ai cittadini di programmare il proprio consumo di acqua in maniera certa e, sebbene ridotto e razionato, facendo però affidamento su una distribuzione efficace nel o nei giorni in cui l’erogazione idrica venisse fatta, consentendo il sufficiente riempimento dei serbatoi domestici”.