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Crisi idrica, scontro in Consiglio: “Messina messa meglio di altre città”, “No, non è vero”

MESSINA – Se c’è un tema “caldo” nell’estate di Messina, senza giochi di parole legati al clima, è senza dubbio quello della carenza d’acqua. La crisi d’idrica che sta investendo l’intera Sicilia è innegabile e non passa giorno senza che i media nazionali non ne parlino, con immagini di laghi prosciugati, capre intente a bere fango o foto e video di fontane a secco. E non passa giorno senza che anche in città, in riva allo Stretto, non ci siano cittadini alle prese con l’assenza d’acqua, bene primario che per Messina è da sempre un vero tallone d’Achille.

Non a caso, quindi, il Consiglio comunale si è riunito con ospiti il sindaco Federico Basile, la presidente di Amam Loredana Bonasera (e alcuni membri del cda) e gli assessori Calafiore e Caminiti, per chiedere conto di quale sia la reale situazione cittadina in un momento di emergenza piena. E gli schieramenti sono stati di facile intuizione sin da subito. Da una parte l’amministrazione, con a supporto i consiglieri presenti dei gruppi Basile sindaco, Con De Luca per Basile e Sud chiama Nord. Dall’altra le opposizioni, stavolta compatte, con tanto di mozione presentata da sei consiglieri (i tre del Pd più Caruso della Dc, Di Ciuccio dal gruppo misto e Carbone di FdI) e approvata con 11 sì su 22 presenti per far prendere l’impegno ad Amam su determinate azioni da mettere in campo.

L’intervento di Basile

Azioni che, però, lo stesso Basile ha spiegato che Amam sta già completando. Il sindaco in apertura di lavori ha parlato all’aula spiegando che “quello che si sta verificando all’interno del nostro territorio sta avvenendo in maniera molto più ampia nel resto del territorio siciliano. Questa è una crisi idrica regionale senza precedenti ma che Messina sta gestendo grazie alla lungimiranza di chi dal 2018 ha risanato un’azienda che aveva debiti e non aveva alcun piano strutturale. Parliamo comunque di un fenomeno oggettivo ed è importante sottolinearlo, così come bisogna sottolineare le risorse e le azioni messe in campo dal 2018 in avanti, che ci hanno consentito di porre in essere azioni e operazioni che rispetto al passato ci consentono di affrontare questa crisi con una diversa serenità. Prima del 2018 nessun intervento infrastrutturale era mai stato fatto, prima si acquistava l’acqua e si facevano debiti. Forse queste cose oggi non si percepiscono perché la diminuzione della risorsa non ci fa ricordare come questi investimenti facciano riferimento a un progetto che continua ad andare avanti. Ma che va svincolato dalla crisi del momento”.

E il primo cittadino, durante il suo lungo intervento, anche spiegato: “Il Comune ha intenzione di destinare una quota finanziaria che non ci è stata garantita dalla Regione ma che siamo stati capaci di trovare. L’impegno che ci stiamo assumendo nel supporto alla popolazione è anche di natura finanziaria. Se non ci aiutano gli altri ci pensiamo da soli. Vi anticipo che è in previsione una manovra che garantirà un approvvigionamento economico, in modo da essere pronti all’intervento qualora servisse. Il Comune è sempre stato presente, continua a esserlo e sa perfettamente che tutte le azioni di questi cinque anni ci consentono di rispondere in maniera diversa rispetto agli altri”.

L’attacco delle opposizioni e la difesa dei “Basiliani”

Nonostante le parole del sindaco e le rassicurazioni della presidente Bonasera su quanto fatto dall’azienda finora, con azioni senza cui “oggi la situazione sarebbe ancora più grave”, “come in altre città siciliane”, le polemiche non sono mancate. A intervenire per le opposizioni sono stati tutti e tre i consiglieri del Pd (Felice Calabrò, Alessandro e Antonella Russo), ma anche Dario Carbone (FdI), Cosimo Oteri (gruppo misto) e Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia), che hanno puntato l’indice sulle numerose segnalazioni che ogni giorno inviano loro i cittadini di ogni parte della città sulla carenza d’acqua anche nelle fasce orario in cui, da tabella, sarebbe dovuta arrivare regolarmente. Dal canto loro, dai gruppi legati a Basile hanno risposto, difendendo l’Amam, Salvatore Papa, Nicoletta D’Angelo, Ciccio Cipolla, Margherita Milazzo, Giuseppe Schepis e Pippo Trischitta, che più volte hanno sottolineato quanto affermato anche da Basile, Bonasera e Caminiti, e cioè che dal 2018 a oggi sono state messe in pratica attività che stanno aiutando ora, in piena emergenza, e che garantiranno ancora più acqua nei prossimi anni, non appena tutto sarà completato.

Le promesse di acqua h24 entro il 2024 e il dissalatore

Ma quindi perché “manca l’acqua?”. La risposta è proprio “perché manca l’acqua”. Inteso come bene, come risorsa, come una carenza che, sottolinea l’amministrazione, non riguarda soltanto Messina ma tutta la Sicilia e l’Italia. Resta il fatto che non è una giustificazione, tanto che la risposta non “basta” alle opposizioni, che tra l’altro con Carbone hanno sottolineato come l’obiettivo dell’acqua h24 fosse stato dichiarato da Cateno De Luca per il 2024, mentre appare ancora lontanissimo. E Oteri, insieme alla consigliera di Prima l’Italia Amalia Centofanti, ha anche presentato un’interrogazione in cui accusa la giunta Basile di una “crisi idrica pari solo a quelle vissute durante l’amministrazione Accorinti”, parlando delle stesse promesse di De Luca e chiedendo formalmente se non si stia pensando all’acquisto di dissalatori. Insomma, un lungo confronto sulla crisi idrica e sembra chiaro che non sarà l’ultimo per un problema che appare di difficile risoluzione.