MESSINA – Cosa succede in casa leghista a Messina? Prima il comunicato di Lega e di Prima l’Italia dopo il voto consiliare al bilancio consolidato: “Proprio per garantire i 176 nuovi posti di lavoro in discussione, abbiamo deciso di astenerci. Avremmo potuto votare no come hanno fatto altri consiglieri. Invece, con la nostra astensione, a metà novembre si potrà procedere con le nuove assunzioni”. Ma il leghista Mirko Cantello si dissocia: “In qualità di vicepresidente vicario del Consiglio comunale in quota Lega non sono stato informato di questo comunicato, pertanto chiedo di rettificare”. E, sua volta, il senatore Nino Germanà, definisce “incomprensibile” la nota di Cantello.
Evidenzia il commissario della Lega in Sicilia: “Una nota incomprensibile con la quale il consigliere Mirko Cantello rinnega la nota diramata ieri dal gruppo messinese del partito, relativa all’astensione dei consiglieri del gruppo in merito al voto sul bilancio 2023 della Giunta Basile. Incomprensibile – sottolinea Germanà – anche perché Cantello disconosce la nota ma non è capace di entrare nel merito della questione. È facile uscire dall’aula al momento del voto, come lui ha fatto in questo caso, invece di restare seduto al proprio posto e assumersi le proprie responsabilità”.
Aggiunge il senatore Germanà: “È evidente che, pur nella indiscussa libertà di scelta e di coscienza di ciascun consigliere, quando si fa politica seriamente a dettare le linee guida è il partito. Che l’esecutivo di Palazzo Zanca abbia commesso una serie di errori dopo gli altri è cosa discussa e ribadita più volte durante gli incontri del gruppo, quindi non comprendo davvero di cosa si meravigli Cantello se come Lega abbiamo deciso di sottolineare l’ennesimo scivolone dell’amministrazione Basile”.
“Quello che più colpisce – conclude Germanà – è che Cantello si dissoci in maniera plateale dalle scelte di quello che al momento è ancora il suo partito, la Lega, senza però spiegarne i motivi. Ma sia chiaro che nella Lega non esistono né correnti né porte girevoli e questo vale per tutti, nessuno escluso”.
Da non sottavalutare il passaggio, “quello che al momento è ancora al suo partito”, in un Palazzo Zanca segnato dalle porte girevoli dei partiti e degli schieramenti. Ma che cosa replica il consigliere e vicepresidente vicario Cantello? Ecco la sua risposta: “Sinceramente provo imbarazzo – evidentemente non per me, bensì per il ruolo ricoperto dall’interlocutore in questione – a commentare l’ennesima improbabile uscita del senatore Germanà, il quale non comprende come io abbia potuto disconoscere un comunicato stampa che, ricordiamolo, non è stato mai sottoposto all’attenzione dei consiglieri comunali della Lega, pur essendo, tuttavia, ai medesimi attribuito. Appare davvero paradossale dover replicare ad una tale assurdità”.
Continua Cantello: “Orbene, a sentire il nostro, dovrei acconsentire supinamente e, quindi, subire un ragionamento non condiviso, una linea non formulata sulla base di una concertazione, ovvero sulla scorta di una valutazione di contenuti e di dinamiche d’aula (ai più sconosciute), sol perché un senatore della Repubblica, dall’alto del suo eccelso rango, ha inteso intervenire su un tema cittadino. Tema peraltro squisitamente tecnico, con il quale il predetto ha pochissima dimestichezza – basta leggere la nota che si riscontra, non sentendo la necessità di coinvolgere il gruppo consiliare. Ma di quale linea politica parla? La linea politica si condivide, si discute. La linea politica dovrebbe essere il frutto di un costante confronto, se del caso anche aspro e acceso, che alla fine si risolve in sintesi concertata”.
Dichiara il consigliere: “Di tutto ciò non v’è traccia. In ordine ai contenuti, è fin troppo evidente che colui il quale (o colei la quale) ha scritto la nota, poco o nulla sa delle problematiche che afferiscono il bilancio consolidato, e che i concetti (peraltro pochi) messi in riga, non sono altro che il sunto di qualche avveduto intervento consiliare sul tema (grazie sempre allo streaming). Infine, in merito alla metafora delle porte girevoli, evito ogni commento, atteso il pulpito da cui proviene la predica. Tutto il resto è noia…”.
In sostanza, Cantello punzecchia l’ex di Forza Italia Germanà, che ha cambiato più volte partito, seppure sempre nel centrodestra, e insiste che la nota non è il frutto di un lavoro del gruppo consiliare. Tra l’altro quello di Lega e Prima L’Italia è il gruppo più folto in Consiglio con sei elementi: Mirko Cantello, Giulia Restuccia ed Emilia Rotondo da una parte; Amalia Centofanti, Giuseppe Villari e Rosaria D’Arrigo dall’altra.
Vedremo come evolverà lo scontro.