Atm: la Uil trasporti ancora sul piede di guerra.

Toni duri quelli usati dalla Uil nei confronti dell’Atm. Ad un mese dall’ultimo intervento del sindacato non muta infatti la situazione alla municipalizzata.

“Incapacità gestionali, non efficienza dei servizi e cronica mancanza di fondi continuano a fare la parte del leone- spiegano il segretario aggiunto della Uil Trasporti Silvio Lasagni e il segretario degli autoferrotranvieri Rocco Nostro. Dietro il loro disappunto ci sono i dati derivanti da un mese di osservazione del servizio di trasporto pubblico.

“Ad una settimana dalla riapertura delle scuole, e precisamente il 18 settembre scorso – denunciano Nostro e Lasagni – l’azienda aveva garantito che avrebbe messo su strada, con i nuovi orari entrati in vigore il 25 settembre, ben 75 mezzi al giorno per assicurare un servizio a pieno regime. Già in quell’occasione avevamo espresso tutte le nostre perplessità sottolineando come per garantire un servizio efficiente alla città sarebbero necessari almeno 85 autobus-.

I dati elaborati dalla Uil Trasporti sottolineano come, rispetto a un piano che prevedeva 73 mezzi in circolazione ogni giorno, nell’ultimo mese gli autobus in uscita siamo stati sempre meno.

“Oltre il danno, poi, va considerata la beffa – aggiungono Lasagni e Nostro – Nonostante i mezzi non ci siano, infatti, il consiglio ha pensato, nell’ultima seduta, di approvare una nuova linea, il 53 barrato, che sulla scorta delle esigenze degli studenti dell’istituto professionale Antonello, dovrebbe svolgere il servizio navetta tra Ritiro e viale Garibaldi. Una esigenza, sacrosanta, che però, stando così le cose, potrebbe essere garantita a scapito di quelle dei villaggi collinari, da sempre i più penalizzati-

“Una scelta che non sorprende perché frutto di un consiglio di amministrazione inconcludente e incapace – dichiarano Lasagni e Nostro – non in grado di programmare interventi e dotarsi di un piano industriale capace di rispondere alle reali esigenze della città. Un consiglio che oggi si trincera dietro l’alibi del commissariamento evitando di affrontare temi quali la rivisitazione delle voci economiche legate all’accordo integrativo aziendale e alla stabilizzazione dei precari (legittimando intanto la posizione di quelli impegnati alla conduzione degli autobus), ma trovando il tempo di approvare delibere carenti di legittimità sulle promozioni dei “supercontrollori-.

“Una figura – come spiegano Lasagni e Nostro – che non esiste in pianta organica, e le cui mansioni dovrebbero essere affidate ai quattro coordinatori di esercizio e ai sette addetti all’esercizio di cui l’azienda già dispone-.

Da non trascurare il malcontento per la reiterata corresponsione in ritardo, e con disparità tra i lavoratori, dello stipendio. “Uno sconcio che dura ormai da mesi e contro il quale la Uil Trasporti aveva già minacciato una serie di iniziative volte alla tutela dei lavoratori. La situazione – concludono Lasagni e Nostro – è ormai divenuta insostenibile. Il commissario del comune ne prenda atto e attivi tutte le procedure necessarie allo scioglimento del consiglio di amministrazione dell’azienda e alla nomina di un commissario ad acta, un professionista capace di risanare la grave situazione in cui attualmente versa l’azienda-.