Caronte&Tourist ed Ngi contestano la soppressione degli sgravi contributivi ai lavoratori marittimi

Le società Caronte&Tourist ed Ngi vicini alla proteste delle società aderenti all’Acap, l’associazione degli armatori partenopei. Quest’ultime, infatti, come preannunciato in caso di mancati cambiamenti, da domani non garantiranno più i collegamenti con le isole minori per protestare contro il la decisione del governo di non inserire in Finanziaria gli sgravi fiscali sui contributi previdenziali dei lavoratori marittimi.

Un provvedimento ovviamente non condiviso neanche dalle compagnie di navigazione messinesi che si “limitano- a denunciare la gravità della scelta senza unirsi allo sciopero dei colleghi partenopei al fine, comunicano, di non penalizzare la clientela e, in particolare, la comunità dei pendolari dello stretto. «La decisione del governo – fanno sapere attraverso una nota gli armatori di “casa nostra- – di cancellare un beneficio la cui esistenza non era finalizzata ad altro se non ad uniformare la legislazione fiscale nazionale con quella dei maggiori Paesi europei è decisamente discutibile».

Il provvedimento governativo, affermano, la compagnie Caronte&Tourist ed Ngi, determinerà un incremento del costo del lavoro di circa 4,5 milioni di euro, senza che però questo generi alcun beneficio nelle tasche degli stessi lavoratori: « È ben singolare – aggiungono – che, mentre il mare viene unanimemente ritenuto una delle risorse fondamentali per il rilancio dell’economia nazionale, il lavoro marittimo sia considerato parente povero di quello terrestre, destinatario di nuovi e crescenti benefici di ordine fiscale e contributivo».