Operazione Brillantina: 7 persone arrestate per un giro di usura, in manette anche un avvocato

Spicca il nome di un avvocato tra le sette persone arrestate dalla Polizia nell’operazione contro il racket e l’usura, denominata “Brillantina”.

Si tratta di Tommaso D’Arrigo, 43 anni,(foto 1) inizialmente vittima di una banda di usurai messinesi vicini al clan di Mangialupi. L’avvocato D’Arrigo, secondo l’accusa, sommerso dai debiti cominciò a dar man forte a Nunzio Venuti, (foto 2)il presunto organizzatore del giro di usura. D’Arrigo è accusato anche di circonvenzione d’incapace perché avrebbe spillato un’ingente cifra al docente di Fisica dell’Università di Messina, Placido Migliardo. Quest’ultimo era rimasto vittima di un ictus cerebrale e D’Arrigo occupandosi della sua pratica d’invalidità si era impossessato di 121.000 euro d’indennità e del bancomat di Migliardo. Utilizzando la tessera, D’Arrigo era arrivato ad impossessarsi anche di mille euro al giorno e con quel denaro acquistò un’autovettura. Il docente universitario è morto di stenti nel 2009. I suoi aguzzini lo avevano addirittura costretto a vivere con appena 20 euro a settimana in una stanza senza energia elettrica.

Le indagini del Commissariato Sud e della Squadra Mobile scattarono nel 2008. Al centro dell’inchiesta c’è Nunzio Venuti, 46 anni, personaggio già noto alle forze dell’ordine che improvvisamente decise di aprire un finto studio legale in via Dei Mille. Venuti si spacciava per legale utilizzando la pergamena ed il tesserino professionale dell’avvocato D’Arrigo. Il professionista era stata una delle prime vittime di Venuti al quale si era rivolto per ottenere dei prestiti e fronteggiare i debitori. Nunzio Venuti era stato arrestato lo scorso 7 aprile nel momento in cui riceveva da una vittima mille euro su un prestito da 40mila euro. Gli investigatori grazie ad una cimice piazzata nello studio legale fasullo scoprirono il giro di usura. Del recupero crediti si occupava il padrino del clan di Mangialupi, Benedetto Aspri al quale il provvedimento è stato notificato in carcere con le accuse di usura ed estorsione. I clienti , invece, venivano procacciati da Mario Ungaro, 61 anni.

In carcere sono finiti anche Felicia De Salvo, 43 anni ed il cognato di Venuti, Gaetano Vento, 50 anni, con l’accusa di aver riciclato il denaro provento dell’attività usuraia. A De Salvo e Vento la Polizia ha sequestrato due appartamenti ed una Mercedes appartenenti a Venuti ma che erano stati intestati alla coppia. Nel corso delle indagini la Polizia ha anche scoperto che Nunzio Venuti si appartava nello studio di via Dei Mille con delle donne, filmava i rapporti sessuali e poi cedeva i Dvd ai suoi complici. Secondo quanto accertato dalla Polizia Venuti avrebbe effettuato prestiti fra i 15 ed i 100 mila euro. Nell’inchiesta “Brillantina” sono indagate altre 13 persone. Tra queste anche un maresciallo dei Carabinieri accusato di rivelazione di segreti d’ufficio.

I provvedimenti cuatelari sono stati firmati dal Gip Daria Orlando su richiesta dei sostituti della Procura Angelo Cavallo e Fabizio Monaco.

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