Papardo, la perizia interna esclude infiltrazioni in altri reparti

Nessun rischio allagamento in reparti diversi dalla Cardiologia. Questo è il resoconto della perizia elaborata dallo staff tecnico dell’Ospedale Papardo. La relazione è arrivata una settimana fa in dirigenza. Il Direttore Generale, Gaetano Sirna, ha incaricato il responsabile del settore, Roberto Arlotta di ispezionare i locali di Neurochirurgia e Cardiochirurgia. Attraverso le dichiarazioni del primario di Neurochirurgia, Francesco Salpietro, abbiamo potuto segnalare la chiusura di un reparto che è pronto da sei mesi e che, invece, si sta degradando. Costato due milioni di euro, non viene utilizzato per carenza di personale e presenta già segni di umidità.

“Solo qualche pannello del controsoffitto è intaccato da infiltrazioni-, replica il geometra Arlotta. Esattamente riferisce di “due pannelli del controsoffitto leggermente macchiati, nei locali della Terapia intensiva-. Ovviamente, questa analisi tecnica smentisce le parole del primario, che è direttamente coinvolto dal disagio. Lo scorso 9 ottobre, in un nostro articolo, Salpietro diceva: “Ho documentato le mie denunce con diverse missive indirizzate al direttore-.

“In Cardiochirurgia, non c’è nessuna traccia di umidità-, continua. “La pozzanghera, che avete visto il giorno dopo l’allagamento di Cardiologia, proveniva da una finestra lasciata aperta. All’ottavo piano, quella zona è stata consegnata al cantiere del Polo Oncologico e comprende due stanze di degenza inutilizzate-.

“La ditta Cofathec, responsabile della mega opera, dovrà presto usufruire della divisione di Cardiochirurgia per completare i lavori-, spiega Arlotta. -L’equipe e la struttura dirette dal Dott. Mazzei verranno trasferite al quinto piano. Comunque, i nostri tecnici realizzano interventi di manutenzione giornalmente, nei reparti funzionanti e, circa ogni 10 giorni, nei reparti chiusi, come la nuova Neurochirurgia-.

In merito alle presunte infiltrazioni d’acqua, interviene il direttore generale, Gaetano Sirna.

“Puntare il dito sui lavori del Polo Oncologico? E’ un errore-, dichiara il dirigente. “Cosa dovremmo fare: bloccare i lavori? Non è una brillante idea-.

(Foto Dino Sturiale)