Pedofilia on line, la Procura di Siracusa acquisisce un filmato con protagonisti dei bimbi italiani

La Procura di Siracusa ha acquisito il materiale relativo ad un sito pedopornografico segnalato da Telefono Arcobaleno che, nel corso della sua attività quotidiana volta al contrasto della pedofilia on line, ha denunciato al Nit (Nucleo Investigativo Telematico) un sito che diffonde video pedofili di produzione italiana e con bambini italiani.

Abbiamo, dunque, voluto comprendere come sta cambiando il modo di relazionarsi ad un mondo che, pur essendo sotto costante osservazione, non smette di usare la rete per produrre e “vendere- orrore. E perché, poi, fa notizia il fatto che i protagonisti siano di nazionalità italiana?

Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Maria Clara Marchi, responsabile della Sala Stampa di Telefono Arcobaleno, che ci ha spiegato come tale settore sia in continua evoluzione.

– Dottoressa, come si svolge la vostra attività, e come avete dedotto che i bambini ripresi nel video fossero italiani? Ne avete identificato qualcuno?

“Questa, purtroppo, è una nota dolente, perché quasi mai si riesce a risalire all’identità dei piccoli. La nostra attività principale (ve ne sono tante altre correlate, quali ad esempio quella preventiva all’interno delle scuole) riguarda il costante monitoraggio della rete; si va, dunque, alla ricerca di siti pedopornografici che, una volta individuati (almeno come sospetto perché non abbiamo la facoltà di introdurci all’interno degli stessi), vengono prontamente segnalati al Nit che poi conferma o meno quanto da noi temuto.

In questo caso la conferma è arrivata, e chi ha visionato il filmato ha reso noto che i bambini (di circa 8 anni) si rivolgevano ai propri interlocutori in lingua italiana-.

– Ma ciò cosa significa? Non sarà davvero la prima volta che succede?

“Per noi non è una novità, ma in questo caso abbiamo le prove e non è cosa da poco. Abbiamo diffuso tale notizia per far capire che il “mercato- sta cambiando, così anche le abitudini dei fruitori che adesso sono per lo più europei. Cambiano quindi i “gusti-; si cercano segni somatici tipicamente occidentali e, dunque, i nostri bambini non sono più al sicuro. L’Italia, purtroppo, è entrata nel circuito della produzione ed è cresciuto in maniera esponenziale il numero dei fruitori-.

– Ha parlato di bimbi di circa 8 anni ma, in genere, è possibile che i “registi- utilizzino soggetti più piccoli e, se sì, è presumibile che le famiglie siano coinvolte in questo losco giro d’affari?

“Si stima che circa il 73% degli abusi sui bambini avvenga ad opera delle famiglie e, dunque, non si esclude che anche in questi casi ci possa essere un loro coinvolgimento. Tuttavia, dobbiamo pensare che molti di questi piccoli appartengono a nazioni in cui c’è un alto tasso di abbandono minorile; spesso si tratta di bambini di strada o senza famiglia-.

– Con il vostro lavoro avete contribuito molte volte alla chiusura di questi siti, ma per i bambini non potete fare niente?

“C’è una grande collaborazione tra il nostro presidente e le polizie internazionali, ma bisognerebbe intensificarla ulteriormente. Ripeto, il grande problema è arrivare all’identificazione degli stessi-.

– Qualche tempo fa si parlò della possibile presenza di Denise Pipitone (la piccola scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo) in uno di questi filmati. Vi è mai capitato di vedere qualche bambino di cui è stata denunciata la scomparsa?

“Non sono in grado di dare conferme in merito; il nostro Presidente è sempre vigile in tal senso ma è bene che i media ci aiutino a divulgare il numero verde 800 – 025777, al fine di agevolare proprio il riconoscimento dei piccoli abusati-.