Precari Policlinico: Amato della Uil invoca la creazione di una graduatoria provinciale

“Nessun alibi per la politica- . Così il segretario generale della Uil Costantino Amato commenta la lunga e complessa vicenda della stabilizzazione dei precari del Policlinico. “La situazione che si è venuta a creare – commenta Amato – nasce dal comportamento sconsiderato di tutti quei soggetti istituzionali locali che negli anni hanno avallato la “politica delle assunzioni- portata avanti da rettori e commissari. Risultato: la nascita di un esercito di precari che oggi rischia di identificarsi con l’anello più debole della catena. Con le difficoltà economiche in cui versa l’intero comparto sanità – precisa Amato – infatti si profila il serio rischio che il deficit si ripercuota sui lavoratori, gli unici, insieme ai cittadini, a fare le spese di un sistema che per anni ha assecondato logiche clientelari e di partito-.

“La Uil – continua il segretario generale del sindacato – ha sostenuto sin dall’inizio della vertenza l’impossibilità di stabilizzare, tutti e subito, i precari del Policlinico ed ha per questo invocato più volte con forza un incontro con l’assessore regionale alla sanità Lagalla per chiedere l’istituzione di una graduatoria provinciale a cui tutte le strutture ospedaliere presenti sul territorio possano attingere in relazione alle varie figure professionali. Non esistono infatti altri strumenti tali da consentire la stabilizzazione degli oltre mille precari del Policlinico. La graduatoria provinciale costituisce l’unica risposta ferma e oggettiva alla logica del clientelarismo-. Una risposta adottata anche in altre regioni d’Italia, come la Puglia, dove, in una analoga situazione, l’amministrazione regionale ha disposto la creazione di una graduatoria a livello provinciale.

“Le istituzioni – conclude Amato – la smettano con l’ipocrisia di chi prima fa e poi disfa, di chi prima blocca le assunzioni nel pubblico impiego per poi poter esternalizzare servizi e attività creando posti di lavoro che diventano una spartizione becera e clientelare di voti. Meglio tornare allora alle assunzioni tramite concorso pubblico e cominciare a riflettere sugli effetti che le ramificazioni non sempre trasparenti della politica hanno avuto negli anni sugli enti pubblici-.