Salgono a cinque le vittime del rogo mortale avvenuto a Patti lo scorso 22 agosto. Questa mattina poco dopo le 8 è morta Barberina Maffolini, 88 anni, una delle persone rimaste gravemente ustionate nell’incendio che ha distrutto l’agriturismo “Il rifugio del falco-. L’anziana era ricoverata da quel giorno al Policlinico e sin da subito le ustioni riportate sul 27% del corpo non avevano fatto ben sperare i medici. Barberina Maffolini era la madre di Lucia Natoli, 49 anni, l’assistente sociale del Tribunale dei Minori deceduta nel rogo. Insieme alla donna, le fiamme quel giorno sono costate la vita al cognato, il cinquantunenne Costantino Cucinotta, a Pina Scafidi, 21 anni, dipendente dell’agriturismo, ed al cuoco Giuseppe Bonpensiero, 38 anni, morto due giorni dopo in ospedale. Il bilancio più tragico di quell’evento è però quello della famiglia di Lucia Natoli, che ha lasciato il compagno Matteo Cucinotta, ricoverato al Cardarelli di Napoli dove, dopo diversi giorni di coma, si è svegliato proprio il giorno prima dei funerali della compagna e lunedì scorso è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Le sue condizioni sono ancora gravi ma migliorano di giorno in giorno. Migliora anche la figlia, Valeria, 21 anni, inizialmente trasferita anche lei a Napoli ed ora a Messina. L’intero nucleo familiare quel giorno era riunito nella struttura turistica di Patti per festeggiare il compleanno di Matteo Cucinotta, sindacalista della Cgil. Alla famiglia della signora Maffolini è arrivato anche il messaggio di cordoglio del presidente della Regione, Totò Cuffaro, che ha reclamato certezza della pena per i responsabili della tragedia. Sul fronte delle indagini, si terrà l’11 settembre l’udienza davanti al Tribunale della Libertà, che deciderà sull’istanza di scarcerazione presentato dai legali dei fratelli Mariano e Valerio Lamancusa, gli allevatori di Montalbano Elicona in carcere dal 24 agosto scorso con l’accusa di avere appiccato le fiamme che, partite da località San Cosimo la sera prima, arrivarono in contrada Litto il giorno dopo, seminando morte e terrore. La magistratura di Patti sta inoltre spulciando le carte progettuali e le licenze rilasciate all’agriturismo dell’ingegnere Antonino Anzà per valutare anche il profilo sicurezza della struttura.