Sciopero della spesa: iniziative contro il caro prezzi

Verranno presentate domani martedì 11 settembre, nell’ambito di una conferenza stampa che si terrà alle 10 nel saloncino della Uil, in viale San Martino, 146 le iniziative promosse da Adoc, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori e Unione nazionale dei consumatori in occasione dello sciopero della spesa di giovedì 13. Nella giornata di giovedì, infatti, i cittadini saranno invitati ad astenersi da almeno un acquisto come simbolo e protesta contro i rincari previsti per l’autunno.Dunque, le associazioni dei consuamtori alzano la voce. Nella nota diffusa alla stampa le associazioni dei consumatori -Hanno indetto lo sciopero della spesa per il 13 settembre,in particolare per contrastare una odiosa speculazione da filiera, e attendono impazienti che il Governo indichi dove siano le diminuzioni registrate, probabilmente frutto di illusioni ottiche di comunicazioni forse erronee perche’interessate, che continuano a scavare un fossato sempre piu’incolmabile tra politica e cittadini”.”Dopo la raffica di rincari gia’ registrati – prosegue la nota – le associazioni chiedono un incontro al governo, e ricordano tutti gli aumenti gia’ registrati: dai trasporti (le tariffe dei treni sono continuate ad aumentare in media del 10 per cento, anche sui treni regionali dei pendolari,dopo il 40 per cento degli ultimi mesi), alla tazzina di caffe’ (da 0,70-0,80 centesimi ad 1 euro), dalle assicurazioni rc auto (che dovevano diminuire del 20 per cento) ai servizi bancari, ai libri ed al corredo scolastico per mandare i figli a scuola, si profilano ulteriori stangate da 168 a 350 euro, su 3,2 milioni di famiglie che hanno acceso un mutuo a tasso variabile fidandosi dei cattivo consigli delle banche, a prescindere dalle decisioni della BCE, per l’arbitrario ancoraggio all’Euribor”affermano le associazioni.”Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori, chiedono quindi in quale pianeta da second life viva il Governo e sollecitano un confronto serio ad un Governo, forse distratto da esigenze di tenuta – osservano – rispetto ai problemi reali di milioni di famiglie, che chiedono maggiore tutela e qualche speranza per il loro futuro”.