Almeno ancora un’altra settimana di sofferenza. Almeno ancora un’altra settimana per veder sparire la spazzatura che da giorni riempie strade e marciapiedi e che in alcune zone soprattutto più periferiche sta esasperando i cittadini. Queste le previsioni. O quantomeno le speranze. La stessa spazzatura che c’era anche nel giorno della grande festa a Palazzo Zanca per l’arrivo dei 34 mezzi per la differenziata è ancora ai bordi dei cassonetti, sul ciglio di molte strade, ammorba l’aria e aspetta di essere raccolta. Sono ancora oltre 100 le tonnellate che Messinambiente calcola oltre la quantità giornaliera che Messina produce. E se da un lato si gioisce per il buon risultato dei nuovi mezzi e dell’imminente avvio del porta a porta in alcuni villaggi cittadini, non si può far finta di non vedere le montagne di sacchetti che regnano ancora sovrane. Una situazione che il commissario di Messinambiente non definisce di emergenza vera, ma che a conti fatti sta tenendo sotto scacco la città ormai da una decina di giorni. Era lo scorso 7 giugno quando la discarica di Motta S. Anastasia ha chiuso i cancelli per 24 ore. Da quel giorno la città non è più riuscita a tornare in condizioni di normalità.
I problemi sono quelli di sempre: strutturali, gestionali, economici. Quelli che hanno pesato di più in questi ultimi giorni sono stati soprattutto quelli economici perché Messinambiente è comunque rimasta senza soldi dall’ultimo trasferimento che risale ad oltre un mese fa e che era bastato a malapena a pagare gli stipendi. Ieri il liquidatore ha avuto rassicurazioni dal Comune sul bonifico emesso nei confronti della società, quindi l’attesa ormai dovrebbe essere breve. Messinambiente riceverà 5.880.000 euro dei 9 milioni di arretrati che ha accumulato in questi mesi di tagli e sforbiciate per colpa del ritardo sull’approvazione del previsionale 2015. Una somma che farà respirare lavoratori e soprattutto società. Tra martedì e mercoledì le somme saranno in cassa . “Finalmente saremo nelle condizionidi poterci muovere meglio, a cominciare dai troppi mezzi che in questi mesi abbiamo dovuto fermare” dice Calabrò, che spiega che sono circa 60 i mezzi di varie tipologie fermi tra autoparco e officine. “Abbiamo stretto la cinghia e fatto quel che abbiamo potuto con ciò che è rimasto a nostra disposizione, ma siamo arrivati ad un numero di mezzi operativi che non raggiunge neanche il minimo necessario per garantire i servizi. Si tratta poi di mezzi vecchi che non possiamo stressare, dunque dobbiamo sempre procedere per turnazione e stando attenti a non guastare il poco che ci rimane”. In previsione dei soldi che Messinambiente avrà nel giro di pochi giorni, Calabrò si è impegnato a fornire ampie rassicurazioni ai fornitori, soprattutto alle officine, in modo da sbloccare nel più breve tempo possibile molti dei mezzi fermi e poter così tornare ad operare in condizioni di relativa normalità, anche se la strada dovrà essere molto più articolata e passa ovviamente da una serie di azioni drastiche che dovranno riguardare il futuro della gestione dei servizi di igiene ambientale. Un aiuto potrà derivare certamente dall’avvio del porta a porta ma anche questo dovrà essere supportato per esempio da un maggiore controllo sul territorio. Come già aveva detto pochi giorni fa in conferenza stampa, il liquidatore auspica in un progetto mirato da avviare con la Polizia municipale che si dovrebbe tradurre in una rete capillare di videosorveglianza così da iniziare a ridurre il peso delle oltre 150 discariche abusive a cielo aperto censite sul territorio e che comportano lavoro aggiuntivo e distrazione di mezzi, uomini e risorse dai servizi ordinari.
Le idee dunque sono chiare, serviranno però le giuste condizioni e ancora un po’ di pazienza da parte dei cittadini che però dovranno comunque fare la propria parte. Calabrò torna a chiedere scusa per la situazione di difficoltà che si trascinerà almeno per un’altra settimana.
Tra le zone che stanno pagando di più ci sono i villaggi della VI circoscrizione, soprattutto tutta la riviera nord che va da Orto Liuzzo a Mortelle. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è il consigliere Mario Biancuzzo che chiede ai dirigenti di Messinambiente di attuare nelle prossime ore un pronto intervento di bonifica a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente. Interventi completi per eliminare tutta la spazzatura che è sparpagliata ai bordi della strada statale di proprietà dell’ANAS ed anche nelle scarpate. “Non voglio creare allarmismi ma con il caldo afoso di questi giorni si potrebbero propagare delle malattie infettive. I cittadini sono costretti a depositare i sacchetti fuori dai cassonetti perché stracolmi ed insufficienti. I cassonetti che vengono eliminati non vengono più rimpiazzati con altri nuovi e i pochi cassonetti rimasti non sono a norma di legge sono aperti puzzolenti e fatiscenti. Non sono disinfestati come dalle norme vigenti. Topi e insetti vari e si annidano dentro la spazzatura e proliferano in modo esponenziale. La spazzatura in alcuni punti ha invaso la linea bianca della strada statale ad alta densità di traffico”.
Il consigliere denuncia anche che alcuni cittadini dei Comuni vicini non provvedono ad effettuare la raccolta differenziata e scaricano la spazzatura da loro prodotta nella postazione di Campanella, utilizzando il territorio messinese come pattumiera. Biancuzzo chiede interventi di pulizia straordinari, disinfestazione e derattizzazione, controlli dei vigili urbani. “Adesso pagheremo la tassa sulla spazzatura, paghiamo un servizio che non abbiamo da tempo. Ma è legale pagare un servizio che non c’è?”.
Francesca Stornante