Crudo o cotto? Ma voleva dire cocaina o crack? 8 arresti tra Furci e Santa Teresa di Riva
All’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal giudice del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della locale Procura, nei confronti di 9 persone, di cui 4 destinatarie della custodia in carcere, 4 degli arresti domiciliari e 1 dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Riconosciuti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati, a vario titolo, di “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti” e “cessione di stupefacenti”.
L’operazione è il risultato degli esiti di un’attività investigativa, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taormina e della Stazione di Santa Teresa di Riva, da cui sarebbe emersa l’operatività di un sodalizio criminale, dedito allo smercio, nel territorio compreso tra Furci Siculo e Santa Teresa di Riva, di stupefacenti tipo cocaina e crack, sostanze in grado di produrre gravi e pericolosi effetti a livello fisico e psicologico per chi le assume.
Anche grazie alle segnalazioni da parte di alcuni cittadini, pervenute ai Carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva, è stata quindi avviata l’indagine, condotta con servizi di osservazione, attività tecniche, interventi e controlli. L’operazione di servizio è stata convenzionalmente denominata “Cotto e crudo”, derivante dalle parole utilizzate nelle comunicazioni tra gli indagati per indicare il tipo di droga.
Sulla base degli elementi emersi, gli indagati avrebbero posto in essere un’attività di spaccio, in modo sistematico, attraverso un’assegnazione di ruoli nell’ambito dell’associazione, che vedeva un sodale quale vertice del gruppo, un suo braccio destro, ritenuto uomo di fiducia, e altre persone che, in base a compiti diversificati, provvedevano all’approvvigionamento della droga, principalmente proveniente da Messina, alla preparazione e alla cessione delle dosi. Attraverso questo tipo di organizzazione, con una base logistica individuata nell’appartamento del capo del sodalizio, si sarebbe assicurato uno smercio incessante e quotidiano delle sostanze stupefacenti da parte degli spacciatori, i quali, con disinvoltura e spregiudicatezza, si occupavano della cessione delle sostanze e della riscossione del denaro consegnato dagli assuntori della droga. In molte occasioni, le dosi sarebbero state lanciate direttamente dalle finestre dell’appartamento e ricevute “al volo” dagli spacciatori, che le avrebbero poi cedute agli acquirenti, con movimenti rapidi al fine di eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.
Durante lo svolgimento dell’attività investigativa che ha portato all’esecuzione del provvedimento cautelare, i Carabinieri avevano già proceduto all’arresto in flagranza di reato di sei persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente, nonché alla denuncia, in stato di libertà, di altre due e alla segnalazione di sette giovani alla Prefettura di Messina quali assuntori di droghe.