“In autunno l’apertura ufficiale del nuovo Museo Regionale”. In coda al proprio intervento durante la cerimonia di inaugurazione della mostra archeologica “Da Zancle a Messina. 2016” ospitata nei locali di Villa Bosurgi (Pace), l’assessore regionale ai Beni Culturali Carlo Vermiglio rilascia l’annuncio più atteso, possibile punto di svolta della vita culturale messinese. “Stiamo vivendo un periodo particolarmente brillante per quanto concerne la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano”, aveva detto in precedenza Vermiglio, “l’inaugurazione di Palazzo Ciampoli a Taormina e di Villa Florio a Palermo sono i segnali più evidenti di un’attenzione costante in questa direzione, come d’altronde i progetti incentrati sul recupero della zona falcata di Messina”.
La mostra, nata dalla collaborazione tra la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali e l’Università di Messina, testimonia un fertile rapporto per una visione strategica tra enti diversi che potrebbe presto rinnovarsi per altri eventi dello stesso genere come annunciato dal Magnifico Rettore Pietro Navarra. Dal Sovrintendente Rocco Scimone la proposta di un Museo Archeologico nei locali di Villa De Pasquale (Contesse), provocazione raccolta con apparente favore dall’assessore Vermiglio. Curatrice della mostra la dott.ssa Gabriella Tigano, abile nel selezionare oltre 170 reperti conservati nei magazzini della Soprintendenza e da oggi in esposizione fino al 28 febbraio per un percorso ragionato sui più importanti scavi archeologici compiuti in città negli ultimi venti anni. “Da lunedì sarà attiva anche la collaborazione con le scuole per programmare una lunga serie di visite guidate”, ha dichiarato la curatrice, che ha poi ringraziato il fondamentale gruppo di lavoro alla base della realizzazione della mostra. Presenti alla cerimonia di inaugurazione anche il sindaco Renato Accorinti e il presidente della Commissione Cultura Piero Adamo.
All’interno reperti dal VII secolo a.C. al periodo medievale, un viaggio tra testimonianze epigrafiche e numismatiche passando attraverso i ritrovamenti effettuati nelle svariate necropoli emerse dagli anni ’90 in diverse zone della città. La mostra, come detto, resterà aperta al pubblico con ingresso libero fino al 28 febbraio con i seguenti orari: lunedì-giovedì dalle ore 9 alle 13, venerdì-sabato dalle 9 alle 18, domenica dalle 9.30 alle 13.30.
Domenico Colosi