Consultando l’enciclopedia Treccani, alla voce “diritto” in senso oggettivo, si riscontra la definizione di “complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, di un determinato comportamento attivo od omissivo da parte di altri, o la scienza che studia tali norme e facoltà, nel loro insieme e nei loro particolari raggruppamenti”; per “amore” si intende invece un “sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”. Ma come possono diritto e amore entrare in contatto tra loro e stabilire un rapporto di relazione?
La risposta, ovviamente, non è semplice e richiede ben più di una ricerca specialistica che potrebbe portare l’interessato a perdersi tra versi poetici che tanto hanno decantato il lieto argomento o tra norme di diritto positivo che disciplinano i vari ordinamenti giuridici. Montaigne definiva la vita come un movimento volubile e multiforme. È un dato di fatto che il diritto sia esattamente l’opposto. Esso infatti parla di regolarità e di uniformità ed è insofferente alle sorprese della vita, e soprattutto quando poi si sconfina nel terreno amoroso è chiaro che la soggettività prorompe.
Per il diritto positivo, si può affermare, l'amore non esiste. Difatti, nei vari codici la parola in questione non compare, segno di una insofferenza forse reciproca, di una incompatibilità che in Italia è evidentemente ancora più forte che altrove. Al conflitto permanente tra diritto e amore aveva già dedicato un libro, ovvero "Diritto d'amore", edito da Laterza, un giurista da sempre attento al tumultuoso rapporto tra l'irregolarità e l'imprevedibilità della vita e l'astrazione formale della regola giuridica, Stefano Rodotà, che in un’intervista rifletteva su quanto poco le nostre leggi corrispondano ai mutamenti della vita affettiva, dichiarando che “i rapporti affettivi possono essere qualcosa di esplosivo nell'organizzazione sociale. E dunque il diritto s'è proposto come strumento di disciplinamento delle relazioni sentimentali che non lascia spazio all'amore. Basta ripercorrere due secoli di storia: nella tradizione occidentale il diritto per un lungo periodo ha sancito l'irrilevanza dell'amore. E di fatto ha sacrificato le donne, codificando una diseguaglianza".
Un tema particolarmente attuale, dunque, la cui portata evocativa ha sollecitato l’interesse di esperti nei settori coinvolti, a ragionarne congiuntamente, esponendo i loro personalissimi punti di vista nel corso di un convegno, dal titolo “Un rapporto detto diritto, un rapporto detto amore”. L’evento avrà luogo venerdì 16 novembre 2018 presso l’ex convento San Francesco a Patti e si articolerà nel corso dell’intera giornata. Dopo l’introduzione e gli indirizzi di saluto formulati dal prof. Franco Astone, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Unime e di Direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali “Enzo Silvestri”
e dall’Avv. Franco Pizzuto, Presidente dell’Ordine degli Avvovcati di Patti e patrocinante in Cassazione,
la manifestazione entrerà nel vivo, con ospiti d’eccezione e di chiara fama, professionisti del diritto e della medicina. Parlerà Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, nonché professore nelle Università di Urbino, Napoli, Roma, New York, Parigi e Nantes e già Ministro per la Funzione Pubblica del governo Ciampi.
A seguire sarà la volta del professor Raffaele Tommasini, noto avvocato e già ordinario di diritto civile presso l’Università degli Studi di Messina
e di Giacomo Contri, medico e psicanalista, Presidente e Docente dello “Studium Cartello. Relazioneranno anche Maria Gabriella Pediconi, docente di psicologia dinamica presso l’Università degli Studi di Urbino, Raffaella Colombo, medico psichiatra e direttrice della Clinica psichiatrica cantonale (CPC) su nomina del Consiglio di Stato, Glauco Maria Genga, psichiatra e la dottoressa Maria Campana.
L'incontro si prospetta particolarmente interessante, dal momento che la trattazione di una tematica così complessa quale è “diritto e amore”, impegnerà i professori in una riflessione che strariperà i confini delle loro competenze. Dopo aver affrontato le tematiche dai loro personali punti di vista, infatti, saranno stimolati a trovare un punto di incontro tra le rispettive materie che sebbene, solo apparentemente, così distanti, potrebbero scoprirsi inaspettatamente vicine.
Un evento dalla elevata caratura culturale in senso lato, non soltanto formativo dal punto di vista accademico e quindi circoscritto allo spazio di meri “addetti ai lavori”, ma foriero di numerosi spunti di riflessione da far nascere anche in chi non è uno specialista del settore.
Il convegno, valido ai fini della formazione e aggiornamento per docenti, è valido ai fini del riconoscimento di crediti per le professioni legali e mediche e di crediti formativi per gli studenti universitari, è aperto a tutti gli interessati ed è possibile prenotare inviando una mail a dirittoeamore@gmail.com o contattando la segreteria scientifica, coordinata dall’avvocato Sandro Giaimo e dalla dottoressa Giovanna Colantropo.
Vittorio Lorenzo Tumeo