A Tindari Shakespeare in versione Beatles

Nuovo appuntamento di stagione col collettivo artistico “AccademiaArteFutura-: dopo aver catalizzato l’attenzione delle piazze in giro per la provincia di Messina la scorsa estate, stavolta i talentosi performers della compagnia ci riprovano con uno spettacolo tutto nuovo. Accantonati i panni della Sicilia di Verga e della Lupa, attingono da un must del teatro di shakespiriano per approdare a “Sogno di una notte di mezza estate Beatles Remix-, naturalmente non nella versione classica della nota commedia, ma in quello che ormai può essere definitivo un vero e proprio “stile Accademia-.

E per una sfida teatrale tanto ardua, non poteva non mancare una cornice altrettanto all’altezza della sperimentazione, il Teatro Greco di Tindari, che per l’occasione aprirà la sua cavea alla “prima-, sabato 3 agosto, con un fuori cartellone completamente gratuito al pubblico, oltre alle piazze che, durante l’estate, saranno promosse dalla Regione Sicilia, dalla Presidenza della Provincia di Messina e dagli altri Enti Locali disposti ad accogliere la manifestazione.

“AccademiArteFutura Arti Performative Border Line, Sperimentali e di Ricerca- è un’associazione artistica a forte connotazione sperimentale, che riunisce i più diversi artisti e promuove iniziative culturali, spettacoli di vario tipo, concerti, coreografie, conferenze, mostre d’arte, organizzazione di eventi per la rivalutazione dei luoghi pubblici. Lavora anche nell’ambito dell’editoria, multimedialità, produzione di opere, animazione e attività circense. Insomma le arti visive a 360 gradi, create, espresse, vissute da giovani talenti emergenti.

Particolare rilievo all’arte ultrascenica e al teatro generativo, dove voce, gestualità, mimo, danza e musica si fondono per colpire non solo la sfera intellettivo – concettuale dello spettatore, ma soprattutto il suo immaginario e la sua percezione sensoriale. Con “Sogno di una notte di mezza estate- l’Accademia propone ancora una volta l’esperimento di Artiterapia attiva, visto che la parte scenografica sarà realizzata con l’ausilio dei pazienti del C.T.A. di Oliveri, per dimostrare come l’arte abbia una funzione terapeutica volta a migliorare la vita dell’individuo impegnandolo sul piano delle sensorialità e dell’integrazione sociale.

La commedia, nella sua versione originale, presenta tre storie intrecciate, collegate tra loro dalla celebrazione del matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle regine.

Due giovani ateniesi, Lisandro e Demetrio, sono entrambi innamorati della stessa donna, Ermia; quest’ultima ama Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Ma il padre di Ermia impone alla figlia di sposare Demetrio. Allora lei fugge con Lisandro nei boschi, seguiti da Elena e Demetrio, ma si perdono nel buio e nelle loro schermaglie amorose. Da qui tutta una serie di equivoci e malintesi, un re e una regina litigiosi, folletti dispettosi e creature magiche sono gli ingredienti per una commedia divertente ma anche ricca di poesia e delicatezza, impregnata di spunti noir e talvolta inquietanti.

Da tutto questo, la compagnia ne ha tratto fuori “un musical molto psichedelico (come i sogni e le ambigue immagini della mente), molto sensoriale, spettacolare come un fuoco d’artificio, in cui alle arti visive, musicali e sceniche è toccato compensare la de-liricizzazione di un testo teatrale superbo e articolato-. I protagonisti indosseranno costumi contemporanei e teatrali, “tagliati- sul personaggio, cosi come le scene saranno dominate dalla presenza di talami-totem, intesi come luoghi simbolici della divisione e riconciliazione, caratterizzati da una sovradimensione rispetto al corpo dell’attore, a sottolineare l’idealizzazione dell’amore rispetto alla propria imperfezione.

A tanto estro non poteva sottrarsi la scelta musicale del duo registico Marika Famà e Christian Milone, stavolta ricaduta sul gruppo simbolo del Moviment beat e Flower Power degli anni 60: i Beatles. Quindi musica proveniente dal passato ma capace ancora oggi di essere modello musicale insuperato, come l’opera che accompagna. Un abbinamento Shakespeare – Beatles accomunato, cosi come la stessa Famà ha spiegato, da quel languore che, per dirla alla Carlo Levi, “non si sa se attribuibile ad acerba giovinezza o a senso di mortale stanchezza-, ma che sicuramente incontrerà anche il favore del pubblico visto la notorietà del loro repertorio in grado di coinvolgere tutte le fasce di pubblico.