I “ Cantustrittu”, Antichi e Nuovi suoni di Sicilia, associazione culturale che ha come scopo lo riscoprire di antichi e nuovi suoni di Sicilia, nel fine settimana sono stati protagonisti a Tropea all’interno dell’evento “Culture a confronto”, kermesse organizzata da Andrea Addolorato giunta all’ottava edizione, che annualmente porta nella Perla del Tirreno gruppi folkloristici da ogni parte del mondo, la pandemia questa volta ha imposto un ridimensionamento che, però, non ha pregiudicato il risultato.
Tra canti, balli e sorrisi, in una piazza Vittorio Veneto festeggiante, per una sera si son messe da parte le problematiche relative al Covid.
Obiettivo principale del gruppo peloritano, fondato nel 2011 da Santino Merrino, percussionista con esperienza pluriennale nell’ambito folklorico è quello di tramandare ed innova la cultura popolare siciliana mediante tematiche della vita quotidiana: il gioco, la passione, l’ironia, le filastrocche, le serenate e soprattutto, l’amore per la Sicilia e la sua gente.
Oltre i “Cantustrittu”, sul palco di Tropea son saliti anche gli “Etnica Ditirambo” (Campania); Giancarlo Paglialunga (Puglia) e dalla Calabria i Parafonè, magnifici esempi di attaccamento alla loro terra, al ritmo, alle radici e alla cultura