Si svolgerà domani la tradizionale processione di Santa Marina nel Villaggio di Cumia Inferiore, che vedrà sfilare la Santa per un ampio tratto della Via Comunale. Come ogni anno si ripropone il problema della scerbatura lungo l’unica arteria stradale che conduce a Cumia.
“Visto il poco tempo trascorso dall’insediamento della nuova Giunta Comunale – afferma il consigliere comunale Claudio Cardile -, si era pensato di limitare, in un primo momento, l’intervento di scerbatura al percorso della processione. Contattato più volte, l’Assessore Ialacqua aveva dato ampie rassicurazioni sull’esecuzione dei lavori. Se nulla si può rimproverare all’Assessore in merito agli stessi interventi richiesti in occasione della festa patronale di Cumia Superiore dello scorso 7 Luglio (per il poco tempo trascorso dal’insediamento), così non può dirsi per la processione di domani, in cui ha avuto tutto il tempo necessario per la programmazione”.
Ecco allora che l’intervento è stato realizzato da alcuni volontari del villaggio. “La scerbatura – prosegue Cardile – ha richiesto non più di 3 ore di lavoro da parte dei volontari che, ancora una volta, si sono muniti di decespugliatori, pale e rastrelli per dare un po’ di decoro al percorso della loro Patrona”.
Non è la prima volta che gli abitanti di Cumia si organizzano rimboccandosi le maniche per rendere più decoroso e vivibile il loro villaggio.
“Questo non indica però – scrive ancora Cardile – rassegnazione alle “carenze istituzionali”, ma irrinunciabile e forte bisogno di civiltà e pulizia che coinvolge tutti, sempre pronti ad una protesta che è “servizio per la collettività” e non solo protesta civile e costruttiva. La strada individuata per il momento da questa Amministrazione per la pulizia delle spiagge non può essere certamente adottata per gli altri interventi di manutenzione ordinaria delle strade cittadine per motivi legati alla viabilità, all’ordine e alla sicurezza dei volontari stessi e di chi vi transita”.
Cardile, nei prossimi giorni, presenterà un’interrogazione a tal proposito. “Ciò che dovrebbe rappresentare una scelta e un’opportunità per il cittadino di rendersi utile per il territorio – conclude – non può trasformarsi nell’ordinario o peggio ancora in una necessità da parte dello stesso, che deve provvedere da solo a servizi che dovrebbero essergli offerti di diritto”.